NAPOLI – E’ stata depositata oggi dal Comune di Napoli, presso la Fondazione Banco di Napoli per l’assistenza all’infanzia, in riposta alla manifestazione di interesse avanzata dalla Fondazione stessa, la proposta per l’utilizzo del complesso immobiliare Ex collegio Galeazzo Ciano (ex base Nato).
Secondo quanto si legge in una nota dell’ufficio stampa del Comune di Napoli, la proposta avanzata dal Comune prevede il riuso dell’intero complesso per fini esclusivamente pubblici, restituendolo così alle originarie funzionali sociali, in coerenza con le previsioni urbanistiche che disegnano un insediamento multifunzionale riconnesso ai quartieri di Bagnoli e Fuorigrotta. Interesse dell’amministrazione è quello di destinare l’area a funzioni pubbliche integrate con attività rivolte ai giovani, incentrate sulla formazione, la ricerca, la cultura, lo sport, il tempo libero e la ricettività giovanile. La proposta comprende un più ampio progetto pilota che coinvolge anche le aree agricole confinanti della Collina di San Laise e prevede il coinvolgimento nella gestione di cittadini, associazioni e cooperative, di concerto con istituzioni scolastiche e universitarie, realizzando una serie di orti urbani con finalità didattiche e di sperimentazione ambientale. Il complesso, spiega la nota, potrà rappresentare una cittadella smart ed ecosostenibile (riciclo rifiuti per essere un’area rifiuti zero, mobilità elettrica e bici, pannelli fotovoltaici etc) con forme di autogoverno da parte della comunità territoriale e associativa, attraverso il sostegno e il coordinamento dell’istituzione pubblica. Il progetto si ispira a modelli già sperimentati anche a livello europeo, come Londra, Friburgo, Hannover, Grenoble. L’amministrazione, in particolare, intende favorire la creazione di un campus che possa ospitare giovani provenienti da altri paese, dunque la creazione di uno studentato internazionale e un ostello giovanile, consentendo ad i giovani di partecipare ad attività formative e contestualmente godere degli spazi collettivi attrezzati con impianti sportivi, biblioteche multimediali, laboratori per attività artigianali, attività teatrali etc. L’iniziativa si inquadra, anche, nell’ottica di un coinvolgimento del carcere minorile di Nisida per attività di reinserimento sociale e lavorativo fondato su attività artigianali e agricole, favorite dal riciclo dell’umido proveniente dal complesso stesso. Il progetto si sosterrà attraverso finanziamenti europei per la programmazione 2007-2013 e 2014-2020, meccanismi di autofinanziamento ed anche programmi di investimento europeo come Jessica, fondi strutturali di recupero di efficienza energetica e di coesione sociale e investimenti Bei per le città firmatarie del patto dei sindaci per il Clima o che si impegnano a sviluppare smart grid.