NAPOLI – Le Commissioni Politiche sociali e Bilancio, presiedute rispettivamente da Vincenzo Gallotto e Elpidio Capasso, si sono riunite oggi per affrontare l’emergenza costituita dai pagamenti alle Case Famiglia che vantano crediti per molti milioni e lamentano ritardi nei pagamenti di 38 mesi. Molte di queste strutture, che assistono attualmente oltre 500 minori, rischiano di chiudere come hanno sottolineato nei loro interventi gli operatori del settore che hanno partecipato alla riunione insieme a quelli di altri progetti finanziati nazionalmente in campo socio sanitario e che aspettano analogamente di essere pagati. Ha partecipato l’assessora al Welfare Roberta Gaeta, mentre per l’assessore Palma, assente per impegni istituzionali, ha partecipato Maurizio Zofra, componente del suo staff.
Dal nodo critico, costituito dai ritardi nella lavorazione degli atti di liquidazione per le prestazioni rese (il che ha determinato che molti enti non siano inseriti correttamente nell’ordine cronologico dei pagamenti), è partita l’assessora Gaeta, spiegando che i ritardi dei servizi competenti per le politiche sociali sono stati determinati dalla mancanza di personale e dalle inchieste giudiziarie che hanno comportato avvicendamenti nel personale e nella dirigenza dei servizi. Lo sforzo maggiore, compiuto nelle tre settimane dalla nomina, ha continuato l’assessora, è stato quello di fare chiarezza sulla vicenda e di approntare le prime misure utili a risolvere i problemi, cominciando con la costituzione di una task force dedicata, lo spostamento di alcune unità di personale (in capo ai servizi sociali e alla ragioneria) e l’elaborazione di uno scadenzario dei primi pagamenti reso possibile dall’arrivo dei fondi previsti dall’anticipazione del decreto 174 “salva Comuni”. Invece, i fondi della Cassa Depositi e Prestiti per il pagamento ai creditori (in base al decreto 35), che consentiranno di pagare i debiti maturati fino al marzo 2010, non sono utilizzabili per le Case Famiglia che hanno comunque ricevuto pagamenti fino al quarto bimestre di quell’anno. I dettagli sui pagamenti che saranno effettuati sono stati forniti dal rappresentante dello Staff dell’assessore al Bilancio il quale ha annunciato che entro luglio saranno pagati 4,6 milioni (riferiti a prestazioni del 2010 e del 2011) e una parte delle prestazioni effettuate nel 2012 grazie ad uno stanziamento dal bilancio comunale; anche un debito fuori bilancio riferito al 2010 sarà pagato entro luglio, con la precisazione che dei 58 milioni che il Comune ha ricevuto come anticipazione per l’adesione al decreto 174, circa 6 saranno destinati al pagamento delle prestazioni sociali (4,6 alle Case Famiglia e 1.4 ai servizi per le madri nubili). L’arrivo della seconda tranche del finanziamento da decreto 174, prevista per febbraio 2014, consentirà al Comune di rientrare nell’ordinarietà dei pagamenti e dei tempi relativi.
Proprio i criteri con cui saranno distribuiti tra i servizi considerati indispensabili del Comune i 58 milioni dell’anticipo del fondo del decreto 174 sono stati oggetto della maggior parte degli interventi dei consiglieri (Antonio Borriello e Rinaldi), insieme alla sottolineatura che gli enti no profit, che svolgono un servizio indispensabile, a favore soprattutto dei bambini (Gennaro Esposito) hanno ricevuto un danno ingente a causa delle inefficienze e degli errori nell’azione amministrativa degli uffici (Iannello), con la sottolineatura che sarà il dibattito sul bilancio di previsione la sede per individuare le priorità del Comune, e tra queste sicuramente il Welfare (Varriale). La riunione delle Commissioni congiunte si è conclusa con un appuntamento fissato per martedì prossimo (con l’assessore al bilancio al quale la commissione competente chiederà un quadro di tutti i pagamenti in corso) e l’elaborazione di un documento che, insieme all’aumento dal 10 almeno al 20% dell’incidenza della spesa sociale sul totale dei 58 milioni (proposto da Antonio Borriello e Rinaldi) tracci le linee di una interlocuzione con il Governo per riequilibrare, anche rivedendo le procedure previste dal decreto 35 per i pagamenti ai creditori, la situazione di servizi indispensabili quali quelli delle Case Famiglia e degli altri progetti socio sanitari e assistenziali.