La giunta regionale ha approvato oggi il bilancio previsionale per l’anno 2014 e pluriennale 2014-2016. La giunta nella predisposizione del bilancio ha lavorato per garantire le coperture alle spese necessarie da sostenere nel corso del prossimo esercizio, il tutto senza ricorrere all’aumento delle imposte. “La regione ha deciso di non aumentare le imposte anche nel 2014, come aveva già fatto nel 2013 pur essendo autorizzata con legge dello Stato. Ha ritenuto perciò di non ricorrere all’aumento dell’addizionale irpef dallo 0.5%, all’1.1%, al fine di non aggravare la situazione economica dei contribuenti campani”, ha detto l’assessore al Bilancio Gaetano Giancane. Il bilancio anche quest’anno fa fronte al pagamento dei debiti strutturali contratti in passato. Ci si riferisce soprattutto a circa 340 milioni di euro relativi a rate su mutui stipulati in passato che, peraltro, impediscono di ricorrere ad indebitamento da oltre ormai quattro anni per far fronte a spese di investimento della regione.

Inoltre, si è dovuto tenere conto di 183 milioni di euro per assicurare il pagamento di rate di mutui degli enti locali stipulati negli anni anteriori al 2010, ma che continuano a gravare sulla regione. Infine, un ulteriore sensibile costo pluriennale per la regione è costituito dalla copertura di disavanzi sanitari pregressi, strutturati in un indebitamento ricorrente peroltre 200 milioni di euro annui pagati con risorse provenienti dal gettito delle addizionali irap ed irpef. Disavanzi sanitari che ”questa amministrazione è riuscita ormai ad azzerare, ma con l’onere tuttavia di sostenere il debito strutturale costituito dall’accumulo dei disavanzi pregressi. Già i debiti ereditati da questa giunta come sopra specificati per 340, 183 e poco più di 200 milioni ricorrenti annualmente, costituiscono una serie difficoltà per lacostruzione del bilancio. Infatti, una sensibile parte delle entrate libere è utilizzata per assicurare il pagamento annuale degli anzidetti debiti”. Il bilancio di previsione complessivamente è di 24,7 miliardi di euro da cui bisogna sottrarre l’importo di circa 11,5 miliardi di euro per partite di giro ed eventuali anticipazioni di tesoreria, attestandosi in effetti a poco più di 13 miliardi di euro. Se si considera la quota vincolata alla sanità, stimata in quasi 10 miliardi, in attesa dell’assegnazione definitiva, restano circa 3 miliardi di euro di euro, da destinare alle attività istituzionali della regione, comprensive anche del pagamento dell’indebitamento. “Diminuiscono le risorse trasferite dallo Stato e riusciamo a non aumentare le pressione fiscale come fanno altri enti locali”, ha detto il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro. “Continuiamo nella operazione di risanamento e rilancio avviata”, ha concluso il presidente.

 

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