NAPOLI – La relazione del consigliere Moretto ha aperto la discussione del primo punto all’ordine dei lavori, la monotematica relativa alla “paralisi amministrativa”. Dopo aver ricostruito le ultime settimane, e in particolare la contrapposizione verificatasi tra l’Assessore al Bilancio Realfonzo e il Direttore generale sulla reale entità dello sforamento della spesa per il personale, le vicende della sostituzione dello stesso assessore con Salvatore Palma e la creazione della delega al Lavoro, affidata a Enrico Panini, ha definito la riforma della macchina comunale una semplice riorganizzazione e non una riforma strutturata, per la quale occorrerebbe, invece, intervenire sul piano strategico.
Dopo la relazione, il Consiglio ha accolto la proposta del Sindaco de Magistris di approvare, prima dell’inizio del dibattito sulla monotematica, la delibera di iniziativa consiliare, proposta e illustrata dalla vice Presidente Elena Coccia, “Riconoscimento Simbolico di cittadinanza Italiana a bambini stranieri nati in Italia e residenti nella città di Napoli. Atto di indirizzo”. La delibera, ha spiegato la vice Presidente, si inserisce nella prospettiva di una revisione organica del diritto di cittadinanza come attualmente declinato dall’ordinamento giuridico italiano, basato sullo “ius sanguinis”, che vincola il riconoscimento della cittadinanza a determinate condizioni legate allo status giuridico dei genitori non al luogo di nascita. Gli immigrati di seconda generazione rischiano, così, al compimento dei diciotto anni, di diventare “clandestini” o nel migliore dei casi “apolidi”. Si tratta di ragazzi nati a Napoli, che studiano nella nostra città e parlano la nostra lingua, non registrati in Italia né nei paesi d’origine dei propri genitori e che per essere riconosciuti cittadini italiani, devono sottoporsi a un iter burocratico lungo e complesso, con conseguenti problemi di inserimento sociale. Il diritto alla cittadinanza nel paese in cui si nasce è riconosciuto in molti stati, tra cui gli Stati Uniti e la Francia. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha sottolineato la Coccia, in recenti dichiarazioni ha auspicato il passaggio a un diritto di cittadinanza fondato sullo “ius soli” al fine di valorizzare quella «linfa vitale», costituita dagli immigrati, di cui l’Italia ha bisogno.
Al termine, il Sindaco de Magistris ha annunciato che entro i primi di agosto, la Giunta proporrà al Consiglio l’approvazione di una delibera sull’istituzione di una carta dei diritti per i figli degli immigrati nati a Napoli. Dopo le dichiarazioni di voto a favore della delibera dei consiglieri Santoro, Sgambati e Moretto, la delibera è stata approvata all’unanimità. Voto unanime è stato espresso anche sulla delibera n. 27/2012 a firma degli assessori Lucarelli e D’Angelo sull’”Approvazione del Regolamento concernente la disciplina dell’elezione di un cittadino extracomunitario per la partecipazione al Consiglio comunale ai sensi dell’articolo 36, comma 4, dello Statuto”. Nella sua illustrazione, seguita dagli interventi del presidente della commissione Beni comuni Grimaldi e del consigliere Gennaro Esposito, l’Assessore Lucarelli aveva ricordato come l’atto deliberativo dia attuazione ad una previsione già contenuta nello Statuto comunale ma mai attuata, che mira a rendere concreto il principio di democrazia rappresentativa.
Ritornando alla monotematica, proposta dalle opposizioni, ha preso la parola il Sindaco che ha definito il voto unanime espresso sulle delibere una pagina importante per la città che dimostra l’assenza di vere divisioni tra maggioranza e opposizione su temi importanti. Sulla nuova distribuzione delle deleghe in Giunta, de Magistris ha precisato di non doversi parlare di rimpasto, ma di un fatto assolutamente fisiologico, un cambio necessario per migliorare gli aspetti che non funzionavano e che ha restituito maggiore coesione alla Giunta e al lavoro di squadra. Sull’ istituzione di un assessorato al Lavoro, il Sindaco ha chiarito che la scelta risponde all’intento di voler scrivere delle condizioni diverse per creare occupazione e dare una risposta alla fame di lavoro. Per raggiungere questo obiettivo, occorre una macchina amministrativa, efficiente, non appesantita dalla burocrazia e da lentezze organizzative. Si inseriscono in questa ottica alcune delle novità previste dalla riforma della macchina comunale come il Centro unico per gli acquisti e il Garante dell’anticorruzione, mentre per quanto riguarda la revisione degli incarichi dirigenziali, la stessa si spiega con l’impossibilità di mantenere gli incarichi esterni, pur nel rammarico di doversi privare di persone che hanno lavorato a lungo per l’Amministrazione. Tra pochi giorni, ha annunciato, saranno firmati protocolli con gli Ordini professionali e le Università per collaborazioni con professionisti. Sull’attuazione della riforma, con cui si incide profondamente sui tempi e sulla trasparenza della Pubblica Amministrazione, il Sindaco ha poi rivolto al Consiglio un appello alla collaborazione. Gli interventi dei consiglieri Guangi e Nonno hanno concluso la discussione monotematica.