Si è fatto attendere, un po’ troppo, ma ne è valsa la pena. Il gruppo politico-consiliare Coraggio prende posizione sulle dimissioni di Antonino Santillo. Dopo un costruttivo confronto con gli assessori Tonino Russo e Pasquale Pellino e i consiglieri comunali Nicola Russo, Gennaro Colella, Anna Cirillo e Raffaela D’Ambrosio, il segretario Pasquale Ragozzino ha tirato le somme. Per nulla banale il giudizio sulla grave e inspiegabile decisione del sindaco di gettare la spugna. “Le dimissioni di un Sindaco – si legge in una nota – sono un atto fortissimo, che dovrebbe portare le parti politiche ad un momento serio di riflessione, per dare, poi, ai cittadini delle risposte concrete. Questo è vero anche quando, come in questo caso, le dimissioni intervengono in modo imprevisto e imprevedibile e senza che prima ci sia stato un tentativo di confronto e di mediazione al fine di scongiurarle. Questo atto unilaterale, come unico risultato, ha alimentato un clima di confusione e di strumentalizzazione di vario genere”. Chiaro, no? Santillo è stato spregiudicato. Non ha avuto rispetto dei rappresentanti istituzionali, dei partiti e soprattutto della città. “Orta di Atella – sottolineano i Coraggiosi – non merita questo! Ha bisogno, piuttosto, di un’amministrazione forte e responsabile, che sappia dare risposte ai cittadini in modo concreto e fattivo. Che sappia farsi carico dei veri problemi del paese e, prima di ogni cosa, che sappia tenere dritta la barra della navigazione in direzione della chiarezza e della trasparenza nella gestione della cosa pubblica; impermeabile a qualsivoglia forma di condizionamento, implicito ed esplicito, diretto e indiretto. In questa direzione ha operato il gruppo CorAggio e continuerà ad operare”. Anche sulla legalità la posizione di Coraggio è intransigente, del resto come sempre. Ed è questa la vera discriminante sul futuro dell’amministrazione comunale: se ci saranno ingerenze esterne Coraggio prenderà le distanze senza se e senza ma. E a quel punto la partita si sposterà anche nelle sedi preposte. Uomo avvisato, mezzo salvato. Nella fattispecie l’uomo è Santillo. Il gruppo Coraggio si sofferma sul caso Lampano. Reputa più che legittima la richiesta del capogruppo di Orta al Centro e imbocca, anche in questa vicenda, la strada della trasparenza. “Non siamo disponibili a credere che le dimissioni del Sindaco siano veramente mosse una legittima richiesta di accesso agli atti da parte di un Consigliere Comunale, capogruppo di Orta al Centro, che opera nel pieno rispetto dei propri compiti e doveri istituzionali ed al quale, fin da subito, il nostro assessore ha offerto la piena disponibilità ad accompagnarlo negli uffici per visionare congiuntamente i documenti, per poi pubblicare la rendicontazione e gli stessi atti ai cittadini. Siamo i primi a pretendere trasparenza e siamo sicuri che in questa direzione hanno operato i nostri consiglieri e assessori”.
Poi c’è il versante politico. “Con grande senso di responsabilità siamo aperti ad interlocuzioni con le altre forze politiche per tentare di uscire da questo oscuro cunicolo nel quale siamo stati forzatamente spinti dalle scelte precipitose del sindaco e che comprendiamo essere frutto della fatica che quotidianamente affronta con una macchina amministrativa in forte carenza organica. A quest’ultimo confermiamo la piena disponibilità nel proseguire l’esperienza amministrativa e chiediamo un maggiore senso di condivisione e coinvolgimento al fine di aprire una verifica attenta sugli obiettivi raggiunti in questi primi 7 mesi e una programmazione puntuale e serena per il prosieguo”. Ragozzino e il gruppo politico-consiliare pongono dei paletti a Santillo. Più che legittimi. Anzi doverosi. “Escludere il ragionamento politico dalle scelte amministrative e precludersi la possibilità del confronto costruttivo può solo portare a risultati deleteri e ad una gestione miope. CorAggio ha già aperto un tavolo di discussione politica per costruire il futuro di quest’amministrazione”. Il tavolo Coraggioso è già bello grande. Contiene 12 posti. La stragrande maggioranza del consiglio comunale. Insomma, la crisi non si concluderà con un accordo di facciata. Ragozzino e il suo team non ingoieranno il rospo. Su questa strada sembrano incamminarsi anche Orta al Centro e almeno altre due forze consiliari. Nei prossimi giorni ci sarà la prova del fuoco: sapremo chi agisce a viso aperto e chi su più tavoli. E capiremo la cosa più importante: chi gioca sul campo di Orta di Atella e chi su quello di Succivo. Qui la differenza la fa il Mister. E Coraggio ha già scelto un altro allenatore.
Mario De Michele