
Per tirare a campare l’amministrazione griffata Antonino Santillo-Giuseppe Massaro revoca l’autorizzazione alla Duferco Sviluppo per la realizzazione di un mega impianto fotovoltaico sui terreni agricoli di Orta di Atella (link in basso). Se il via libera concesso il 30 luglio 2024 fosse stato confermato il consigliere Pasquale Lamberti, decisivo per l’approvazione del bilancio di previsione, sarebbe passato all’opposizione con buona pace del sindaco e del presidente dell’assise che avrebbero dovuto fare le valigie in ampio anticipo assieme ai propri accoliti, in primis Gianfranco Piccirillo e Salvatore Del Prete “Magò”. E visto che a casa non se ne vuole tornare nessuno, chi perché non ha un lavoro, chi per le briciole, chi per mire politiche e affaristiche espansionistiche, l’ufficio Politiche del Territorio ha fatto dietrofront. A conclusione del procedimento di verifica dell’iter burocratico il responsabile Vito Buonomo, si legge nella parte finale del provvedimento: “Revoca i pareri rilasciati alla Duferco Sviluppo Spa in data 30 luglio 2024, compresi tutti gli atti e procedimenti successive e consequenziali. Rende noto che avverso la presente è ammessa proposizione di ricorso giurisdizionale avanti il Tribunale Amministrativo Regionale competente, ovvero è ammesso ricorso straordinario al Capo dello Stato, rispettivamente entro 60 e 120 giorni dalla data di avvenuta notificazione del presente atto”.

Una buona notizia per l’economia agricola locale? Fino a un certo punto. A differenza del comune di Orta di Atella, gli altri enti locali non hanno mai autorizzato il progetto. Il sindaco di Succivo Salvatore Papa, ad esempio, si è sempre battuto pubblicamente accanto a Coldiretti di Caserta e agli agricoltori. Perché l’amministrazione ortese ha dato l’ok? È fatto notorio e dimostrabile con testimoni oculari che Massaro e Del Prete “Magò” fossero favorevoli al mega impianto fotovoltaico. Non a caso hanno dato un input politico-amministrativo per realizzare la maxi struttura. Non si spiega altrimenti il disco verde alla procedura abilitativa semplificata chiesta dalla ditta. La prima marcia indietro c’è stata dopo la mobilitazione della Coldiretti e degli agricoltori. Lamberti ha imposto una seconda frenata. E quando il consigliere è diventato determinante per garantire i numeri alla maggioranza è arrivata la revoca all’autorizzazione. Ma, come dicevamo, potrebbe non bastare. L’atteggiamento ondivago, per non dire “ambiguo” e “premeditato”, del comune di Orta di Atella ha comunque favorito la Duferco Sviluppo. L’azienda bresciana ha in mano molte carte da giocare davanti al Tar o al presidente della Repubblica. Non è escluso che possa vincere in sede amministrativa proprio perché in un primo momento ha ottenuto il sì al progetto.

Insomma il pericolo non è scongiurato. Certo, per ora, Santillo, Massaro e company potranno tirare a campare grazie all’appoggio decisivo di Lamberti. Se poi la maggioranza riuscirà a cambiare passo meglio per tutti. Soprattutto per i cittadini. Ma la squadra di governo sembra tenersi in piedi più per interessi di bottega che per quelli collettivi. E dunque il futuro appare tutt’altro che roseo. Anche perché con una maggioranza risicata aumenta il potere di acquisto o di vendita dei singoli consiglieri. Giusto perché siamo a Pasqua (auguri laici ai nostri lettori) si spera che il comune non si trasformerà nel mercato delle vacche e che la logica spartitoria venga riposta finalmente nel cassetto. Forse pretendiamo un po’ troppo. È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago…
Mario De Michele












