“È emerso lo sconfinamento parziale del fabbricato in zona destinata a standard urbanistici, ovvero la realizzazione di parte dell’immobile su zona a standard di inedificabilità assoluta”. Questo passaggio dell’avvio del procedimento di abbattimento del palazzo di via San Nicola ad Orta di Atella è peggio di un colpo di mannaia. Il provvedimento è stato adottato dal responsabile del settore Politiche del Territorio Teresa Ricciardiello (link in basso). L’edificio su cui si è abbattuta la scure dell’Utc è stato realizzato dalla F.A.G.G. Costruzioni Generali Srl, che non è una società qualunque. Negli anni del boom edilizio, quando molti nullafacenti si improvvisavano iperattivi imprenditori, ai vertici della ditta si sono alternati Gianfranco Piccirillo (leader cittadino del Pd e mentore del sindaco Vincenzo Gaudino) e la moglie Carmela Cinquegrana. A quei tempi il legalitario di ritorno Piccirillo era uno dei più accaniti sostenitori dell’allora primo cittadino Angelo Brancaccio. Tramite lui è stato assessore esterno di Orta di Atella (giunta Brancaccio), addetto stampa del Consorzio rifiuti GeoEco e presidente dell’Acquedotti. Tutti incarichi profumatamente remunerati. E tutti ottenuti grazie ai superpoteri di Brancaccio. Insomma fin da giovane Piccirillo ha mestato nella politica traendone sempre e solo benefici in alcuni casi in termini di incarichi e prebende, in altri chiudendo affari milionari durante la parentesi di novello imprenditore. L’esponente dem infilò con la velocità di Flash la testa nel sacco edilizio di Orta di Atella negli anni d’oro del cemento. Quando fioccavano permessi di costruire illegittimi e denunce di inizio attività farlocche. Alla fine degli anni Novanta Piccirillo scelse il cavallo vincente: Angelo Brancaccio. E con lui ha cavalcato per quasi 15 anni. Piccirillo-imprenditore, “fallito” guarda caso proprio quando non ha potuto più contare sugli “aiutini comunali”, è stato amministratore unico della F.A.G.G. Costruzioni Generali Srl, impresa che ha costruito il palazzo di via San Nicola finito nel mirino del solerte funzionario Ricciardiello. Riavvolgiamo il nastro. Nel 2003 l’integerrimo Piccirillo è assessore esterno della giunta Brancaccio. A quei tempi come si diventava assessore esterno? Per meriti professionali, politici, culturali? Tutto fuorché questo. C’era un solo modo: lo decideva, anzi imponeva, il sultano Brancaccio. Che significa assessore esterno? Che Piccirillo entrò nell’esecutivo senza candidarsi. Nello stesso anno, il 2003, viene costituita la F.A.A.G. Costruzioni Generali Srl (in basso il link con la visura camerale storica). Nel maggio del 2003 la consorte del dirigente dem, la casalinga Carmela Cinquegrana, viene nominata amministratore unico della F.A.A.G. Alla signora Cinquegrana, sorella del consigliere di maggioranza Annalisa Cinquegrana, eletta nella lista dei Democratici e Riformisti, succede alla guida della società il marito. Nel marzo 2005 le redini della ditta di costruzioni passano nelle mani di Piccirillo, nominato a tempo indeterminato amministratore unico (foto in basso). Durante l’avvicendamento tra moglie e marito ai vertici aziendali, cioè tra il 2003 e il 2005, la F.A.A.G. ottiene la licenza edilizia n. 163/2004. Sottolineatura: prima della nascita della ditta (2003) Piccirillo, che si mette in società con l’ex sindaco Andrea Villano, è assessore legatissimo a Brancaccio, colui che per intenderci è considerato l’artefice del sacco edilizio. In altre parole i permessi di costruire si concedevano grazie a lui. Nel 2004 la ditta amministrata prima dalla moglie e poi dallo stesso Piccirillo ottiene una “meritata” licenza. Grazie al permesso n. 163 del 2004 in via San Nicola ad Orta di Atella spunta un palazzo di otto appartamenti dal valore di mercato di circa un milione e mezzo di euro. La pratica edilizia viene sbrigata dai soliti noti: Nicola Arena e Nicola Iovinella. Il Puc, poi annullato dalla triade commissariale, classificava il palazzo realizzato dalla F.A.G.G. nella zona urbanistica degli immobili non legittimi perché costruito per un terzo su un’area standard, dove era prevista una zona verde attrezzata con un centro sociale per anziani. L’aspetto più grave è che emerge con chiarezza che l’immobile è stato costruito su aree diverse da quelle dichiarate nella pratica edilizia. Oltre all’abuso si prefigura anche un falso in atti. Una truffa, insomma. Infatti se sulla carta risulta che il fabbricato si trova in zona edificabile (C1) in realtà è stato costruito su un lotto di terreno che per il 30% è in zona standard. C’è di più. Dopo due sopralluoghi effettuati dalla Ricciardiello sono emerse numerose difformità tra cui l’ampliamento del seminterrato di circa 248 mq con altezza differente di 4.44 metri circa rispetto ai 2.70 metri autorizzati; difformità totale del piano terra trasformato da porticato e box auto a civile abitazione; ampliamento in difformità delle due unità abitative poste al primo piano; ampliamento in difformità delle due unità abitative poste al piano secondo; trasformazione del piano sottotetto con cambio di destinazione d’uso da sottotetto termico a civile abitazione realizzando due unità abitative; difformità dell’altezza totale del fabbricato pari a circa 11.85 metri alla gronda rispetto ai 10.90 inseriti nel permesso di costruire; difformità totale dei prospetti e delle sezioni; chiusura integrale del vano scala avente una superficie di 24.57 mq e una volumetria di circa 295 mc; mancata realizzazione degli standard di progetto indicati nella licenza edilizia consistenti in area a giochi o area a verde. Un rosario chilometrico di abusi e irregolarità. L’avvio del procedimento di abbattimento dell’immobile di via San Nicola è stato notificato, oltre che ai titolari della ditta, anche agli attuali proprietari degli appartamenti. Che alla fine della fiera sono stati truffati e che subiranno il danno maggiore sia dal punto vista economico che abitativo. Poiché l’abbattimento riguarda una vasta porzione del palazzo tra le soluzioni tecniche c’è quella che prevede il pagamento del valore venale della parte abusiva per sanare le difformità urbanistiche. Non è una strada semplice. Ma non è impossibile. Purtroppo però nemmeno in questo caso i proprietari (truffati) delle abitazioni possono gioire. Il parsimonioso Andrea Villano, che ha messo da parte un bel gruzzoletto con la sua attività imprenditoriale, è nelle condizioni di versare l’ingente somma per sanare gli abusi. Gianfranco Piccirillo non ha nemmeno gli occhi per piangere. Durante il boom edilizio ha sperperato soldi a palate con capatine settimanali all’Aeneas, indossando abiti griffati costosissimi e regalando alla moglie borse di Louis Vuitton di 4mila euro. Per come è messo oggi Piccirillo, è meglio che i proprietari truffati degli appartamenti lo tengano a debita distanza di sicurezza. Sarebbe capace di chiedere lui qualcosa di soldi a loro.

Mario De Michele

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IN BASSO UN ESTRATTO DELLA VISURA CAMERALE DELLA F.A.G.G.

Carmela Cinquegrana Vincenzo Gaudino e Annalisa Cinquegrana



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