Alla fine della fiera delle contraddizioni passa in consiglio comunale il Puc dell’inciucio. E tanto per contraddire anche se stessi gli esponenti di maggioranza e opposizione che hanno varato lo strumento urbanistico hanno cambiato all’ultimo istante il metodo di votazione. Fino a un secondo prima dell’assise si sarebbe dovuto votare in base a tavole grafiche, come stabilito peraltro anche in Commissione Urbanistica, ma per allungare una coperta cortissima – era fortissimo il rischio di non avere i numeri – nel civico consesso si è optato per una votazione in base alle particelle con l’esercito dei consiglieri in conflitto di interessi che entravano e usciva dall’aula come se attraversassero le porte girevoli dei Grandi Magazzini. L’ennesima giravolta nel valzer delle piroette. L’ennesima “trovata” del sindaco Ernesto Di Mattia e della coalizione di governo. Per portare a casa il risultato. Un risultato di palazzo, sia chiaro. In un palazzo sempre più pericolante visto che la stessa maggioranza ha perso un pezzo (Mimmo Cammisa non si è presentato) e ha dovuto contare sul sì, sotto forma di astensione, di Iolanda Boerio che ha portato il soccorso rosso di una parte dell’opposizione, quella di Progetto per Sant’Arpino che dopo l’esito dell’assise di oggi di fatto si sgretola. Come anticipato da Campania Notizie Salvatore Lettera non ha preso parte ai lavori consiliari. Il suo prossimo passo sarà quello di formare un gruppo di minoranza a parte, probabilmente assieme a Francesco Pezione di Insieme per Sant’Arpino. Lo schieramento capeggiato alle elezioni da Eugenio Di Santo ha dato forfait. Nicola Della Rossa, Anna Pezzella e lo stesso Pezone si sono assentati in segno di protesta contro l’approvazione del Puc. Insomma lo strumento urbanistico è stato sì approvato ma ha lasciato morti e feriti sul campo di battaglia. Però il tutto è finito in cavalleria perché l’obiettivo doveva essere centrato per “forza”. Non certo per l’interesse della collettività. Avanti così. Come direbbe Andreotti “il potere logora chi non ce l’ha”. Cioè la gente.
Mario De Michele
IL LUONGO ELENCO DEI CONSIGLIERI INCOMPATIBILI