Così non va. Il ritorno di Giorgio Magliocca in Forza Italia ha avuto ripercussioni molto negative sulla Provincia di Caserta. Il presidente dell’ente dell’ex Saint Gobain sta facendo prevalere la “politica” sull’amministrazione. Ha accentrato ancora di più i poteri nelle sue mani confinando gli alleati al ruolo di meri figuranti. Un’impostazione che non va giù a Giovanni Zannini. Il presidente della commissione regionale Ambiente, che può contare su una nutrita pattuglia di consiglieri, ha alzato le barricate. Il primo segnale forte e chiaro è arrivato nell’ultimo civico consesso: quasi tutti i punti all’ordine del giorno sono stati rinviati. Un messaggio inequivocabile per ricondurre Magliocca sulla retta strada, quella della condivisione e della collegialità. Il capo della Provincia non può comportarsi da uomo solo al comando. Di questo passo avrà vita breve. È ero che la legge non prevede la sfiducia del presidente, ma è altrettanto lapalissiano che la gestione dell’ente senza il sostegno di una maggioranza coesa e solida subirebbe una brusca battuta d’arresto. Zannini non chiede nulla di che: “Le scelte si prendono assieme”, questa in estrema sintesi la posizione del consigliere regionale. Se Magliocca non recepirà il concetto glielo faranno capire i gruppi consiliari che lo sostengono. Si troverà la quadra? Difficile dirlo. Il presidente della Provincia è di fatto già in campagna elettorale per le prossime regionali. E vuole “capitalizzare” al massimo la sua carica. Zannini è disposto a concedere a Magliocca lo spazio che gli spetta ma impedirà in ogni modo che possa fare asso piglia tutto. Del resto il componente del parlamentino campano ha sempre ribadito che la Provincia di Caserta non deve essere ridotta al rango di un contenitore clientelare. L’obiettivo primario è e resta quello di darsi la da fare per risollevare le sorti di Terra di Lavoro. Chi vincerà il braccio di ferro tra Zannini e Magliocca? Noi scommettiamo sul presidente della commissione regionale Ambiente.
Mario De Michele