Già durante l’ultima seduta dell’assise il clima era rovente. Gli importanti punti all’ordine del giorno, tra cui la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili e il servizio idrico affidato all’Acquedotti, hanno fatto emergere una netta divaricazione tra maggioranza e opposizione. La discussione si è infiammata quando il consigliere di minoranza Salvatore Lettera ha posto l’accento sul rinvio a giudizio ricevuto dal sindaco Ernesto Di Mattia e dal capogruppo della maggioranza Ernesto Di Serio per presunto falso ideologico in occasione della nomina di quest’ultimo ad assessore, incarico saltato proprio per il rapporto di parentela tra lui e il primo cittadino. In quella circostanza Di Mattia e Di Serio avrebbero dichiarato che non sussistevano motivi di incompatibilità. Nel corso del civico consesso la fascia tricolore è andata letteralmente in escandescenza e ci sono voluti diversi minuti prima che la situazione tornasse alla calma.

Com’era prevedibile le vibrate polemiche scoppiante nel consiglio comunale si sono protratte anche nei giorni successivi. Particolarmente attivo Lettera che non ha lesinato forti critiche anche a Maria Rosaria Coppola e Anna Pezzella del gruppo di minoranza Insieme per l’abbandono dell’aula su alcuni argomenti importanti. Non si è fatta attendere la replica del movimento politico-consiliare capitano dall’ex sindaco Eugenio Di Santo al fedelissimo di Gennaro Oliviero. “L’ultimo comunicato del consigliere Salvatore Lettera dimostra ancora una volta uno stato di agitazione politica che lo porta ad utilizzare toni e termini ben lontani da un confronto istituzionale sereno. Un atteggiamento che fa riflettere sulla sua reale capacità di mantenere un gruppo coeso e un equilibrio di squadra, qualità indispensabili per chi aspira a rappresentare una comunità”.
Sull’uscita dall’aula di Coppola e Pezzella i disantiani precisano che la loro assenza era già stata ampiamente preannunciata anche durante la conferenza dei capigruppo. Insieme rivendica anche l’impegno sulla stabilizzazione dei Lsu, problematica “risolta per il 95% dall’amministrazione guidata da Di Santo” e accusa Lettera di aver assunto un atteggiamento ondivago sia sul Puc che sull’Acquedotti, questioni avallate dal consigliere quando era assessore. “Questo dimostra chiaramente – il gruppo sostiene Insieme – che anche su questo tema le sue scelte sono state dettate più da convenienza politica che da reale convinzione. Siamo convinti che i cittadini sappiano riconoscere la differenza tra chi costruisce ponti e chi alza polveroni. Tra chi lavora con costanza e chi si agita per apparire. Tra chi parla solo per sé e chi lavora per tutti”.
L’affondo più pensante contro Lettera, che fa parte dello staff del presidente del consiglio regionale Oliviero, viene lanciato nella parte conclusiva del documento. “Con un provocatore come il consigliere Lettera – tuonano gli esponenti di Insieme – non abbiamo alcun terreno su cui avviare un confronto costruttivo. Il suo unico obiettivo sembra essere creare confusione, non certo contribuire al dibattito politico. Se e quando ci sarà un vero confronto, come quello che si aprirà in campagna elettorale, allora sì che ci sarà modo di discutere su tanti temi concreti, a partire dalla Sanità campana, che oggi non funziona anche a causa di certi “galoppini” di turno, pronti a scambiare favori per ottenere qualcosa in cambio. In più Lettera ci potrà spiegare come funzionano i concorsi all’Asl!”.

Beh, in effetti sui concorsi all’Asl di Caserta ci sarebbe molto da approfondire. Ad esempio sarebbe molto interessante svelare l’arcano sull’assunzione di persone affette da una forma incurabile di idiosincrasia per l’idioma italico. In quale lingua hanno redatto, se l’hanno redatta loro, la prova scritta e con quale linguaggio si sono espressi in quella orale? A quanto ci risulta il vernacolo napoletano non era ammesso. Forse bastava avere i santi in paradiso. E toh, un bel posto fisso.
Mario De Michele












