Giuseppe Fiorillo con quattro… amici al bar

Racconto questo episodio, apparentemente insignificante, perché è giusto che i cittadini di Cesa siano messi a conoscenza del livello umano, politico e culturale da sottosuolo di alcuni esponenti di primo piano del cerchio tragico del sindaco Enzo Guida. Quelli delle “solo cose belle” (per loro) hanno fornito l’ennesima prova di inciviltà e cattiveria congenita durante la mia assenza forzata di 15 giorni per un’accusa smontata in toto dal Tribunale del Riesame: “Non sussistono gli indizi di colpevolezza”. Prima di essere ingiustamente spedito in carcere in seguito alla denuncia di un personaggio noto alle cronache per il sul lungo curriculum criminale culminato con la condanna a 4 anni e 6 mesi di reclusione per associazione mafiosa, oltre che per essersi arricchito a suon di tangenti, alcune delle quali riciclate in Svizzera come risulta dagli atti giudiziari, avevo l’abitudine verso sera di recarmi in piazza per prendere un caffè al Barroccio e per una chiacchierata piacevole con il candidato sindaco Giuseppe Fiorillo e con i componenti del raggruppamento Cesa in Comune, composto da persone di qualità e perbene come Ernesto Ferrante, Eugenio e Luigi Oliva, Michele Scarano e tanti altri, tra cui Cesario Oliva, Carmine Alma e Amelia Bortone, che credono nel progetto politico-amministrativo incarnato dall’ex fascia tricolore, medico apprezzato da tutti e uomo di specchiata moralità. Solevamo sederci ai tavolini del bar per conversare un po’ su tutto. Un modo per stare assieme in quelle poche occasioni in cui non avevamo impegni di lavoro.

L’OCCUPAZIONE IN STILE FASCISTA DEL BARROCCIO
In uno dei giorni seguenti al mio ingiusto arresto (con il mio avvocato, l’amico Mario Griffo, ci siamo già attivati per gli atti consequenziali) si è verificato un fatto che nella sua ignobile piccolezza è rappresentativo del modo di intendere la politica(?) da parte di coloro i quali a chiacchiere e sui social professano “pace, amore e libertà”, ma che in realtà sono odiatori di professione con l’unico obiettivo di distruggere con ogni mezzo gli avversari e coloro che hanno l’ardire di non pensarla come loro. In una delle serate in cui era in corso la festa di San Cesario, patrono di Cesa, un gruppo di lacchè, mezze calze, tecnici che non sanno fare “o” col bicchiere (a volte ci impiegano diverse ore) e di hooligans di Guida si sono messi d’accordo per “occupare” proprio i tavolini dove di solito si sedevano Fiorillo e i suoi amici. Non paghi di aver “occupato” Cesa da 10 anni, beneficiando di posti di lavoro negli enti locali grazie ai concorsi comunali e di incarichi professionali diretti per ben 300mila euro in un triennio, gli umili servitori di Guida hanno avuto la brillante idea di “dare una lezione” ai componenti di Cesa in Comune. Si sono radunati in stile fascista per affermare la loro felicità per il mio arresto e per sbeffeggiare il team di Fiorillo con frasi e comportamenti di un’inciviltà inaudita. In pratica godevano del fatto che fossi finito in cella. Si vocifera che in un’altra circostanza avrebbero addirittura brindato alla mia reclusione nelle stanze del municipio. Erano al settimo cielo perché credevano di essersi sbarazzati definitivamente di Mario De Michele come giornalista e come possibile candidato di Cesa in Comune. Purtroppo per loro, in brevissimo tempo giustizia è stata fatta e io sono ancora qua. Eh, già.

Antonio Borzacchiello tra gli altri con il sindaco Guida, l’assessore Turco e il consigliere Villano

LE AMMUCCHIATE SELVAGGE E IL POSTO FISSO
Con il solito animo maligno hanno inoltre cercato attraverso alcuni post su Fb di alimentare il dissidio tra me e il gruppo di Fiorillo. Molto attivi sui social celeberrimi leoni da tastiera del posto insuperabili nelle “ammucchiate selvagge in area”, per dirla con il mitico Sandro Piccinini. Tra i festanti per la mia ingiusta carcerazione spiccava nella sera dell’occupazione del Barroccio Antonio Borzacchiello, giovane-vecchio del cerchio tragico di Guida, che nella sua vita ha raggiunto soltanto due obiettivi: ha ottenuto incarichi illegittimi per curare la comunicazione digitale dell’amministrazione comunale e ha incassato un bel posto fisso a Mondragone grazie ai concorsi comunali di Cesa. Niente male per un giovanotto appena alfabetizzato che quando si cimenta con la lingua italiana fa continuamente rivoltare Dante nella tomba. Il nostro Borzacchiello fu candidato ma non eletto, per il bene dei cittadini, nella lista Nuova Primavera Cesana alle amministrative del 2020. Ma come tutti i cortigiani di Guida il suo impegno è stato risarcito con una raffica di redditizi incarichi diretti. Eccoli nel dettaglio (i link delle determine sono in basso al termine dell’articolo):

• con determina n. 392 del 30.04.2021 Borzacchiello ottiene l’affidamento del servizio di Comunicazione digitale per la durata di 10 mesi e per complessivi 5.490 euro.
• con determina 276 del 31.03.2022 incassa il medesimo servizio per la durata di 3 mesi e incassa 1.647 euro.
• con determina n. 461 del 27.05.2022 gli viene affidato per la terza volta consecutiva il servizio di Comunicazione digitale per la durata di 7 mesi per un importo di 3.843 euro.

In pratica Antonio Borzacchiello ottiene, in appena un anno, tre incarichi consecutivi per un totale di 10.980 euro, in palese violazione del principio di rotazione sancito dal Codice degli appalti. Anche l’Autorità nazionale anticorruzione, al punto 3.6 delle Linee Guida n. 4, impone “il principio di rotazione degli affidamenti operati negli ultimi tre anni solari”. Il Codice degli appalti e l’Anac dispongono che dopo un incarico svolto presso un comune devono trascorrere almeno tre anni per ottenerne un altro presso lo stesso ente locale. Secondo l’Anac il principio di rotazione costituisce un riferimento normativo “inviolabile” del procedimento di affidamento dei contratti sotto soglia e “non può essere disatteso”.

Il municipio di Cesa

PROROGHE IN VIOLAZIONE DI TUTTE LE LEGGI
Ma Antonio Borzacchiello è un ragazzo fortunato. Con determina n. 774 del 31.08.2023 ottiene addirittura la proroga del servizio di Comunicazione digitale per altri 2.745 euro. E successivamente, con determina n. 121 del 08.02.2024, beneficia di una proroga di ulteriori 6 mesi e intasca altri 3.294 euro. Totale: 17.019 euro. Trattandosi di un servizio ampiamente previsto e ritenuto ormai da anni necessario per l’ente locale, come si evince dalla delibera di giunta n. 70 del 29.03.2021, non si comprendono le ragioni delle proroghe, né esse vengono motivate in alcun modo nella premessa delle sopra indicate determine. A scanso di equivoci, è il caso di elencare alcune inequivocabili sentenze del Tar e del Consiglio di Stato. L’amministrazione, una volta scaduto il contratto, qualora abbia ancora la necessità di avvalersi dello stesso tipo di prestazioni, deve effettuare una nuova gara pubblica (Cons. Stato, V, n. 4192 del 2013). La proroga dovrebbe essere equiparata ad un affidamento senza gara (Consiglio Stato, III, n. 1521 del 2017), come tale soggetta a rigide condizioni. E ancora: la proroga, nella sua accezione tecnica, ha carattere di temporaneità e di strumento atto esclusivamente ad assicurare il passaggio da un regime contrattuale ad un altro; una volta scaduto un contratto, quindi, l’amministrazione, qualora abbia ancora necessità di avvalersi dello stesso tipo di prestazione, deve effettuare una nuova gara (Cons. Stato, V, n. 3391 del 2008). Pertanto, la proroga trova giustificazione solo nei casi in cui, per ragioni obiettivamente non dipendenti dall’amministrazione, vi sia l’effettiva esigenza di assicurare il servizio nelle more del reperimento di un altro contraente (TRGA di Trento, sentenza n. 382 del 20 dicembre 2018). Non rilevano, dunque, le problematiche organizzative, trattandosi di evenienze fronteggiabili per tempo essendo la proroga ammissibile solo per ragioni obiettivamente non dipendenti dall’Amministrazione (T.A.R. Campania, Napoli, sez. V, 20.06.2018, n. 04109).

Il rampante Antonio Borzacchiello

TUTTO ILLEGITTIMO E LA TRAPPOLA PER FARMI FUORI
Ergo, gli incarichi conferiti con affidamento diretto a Borzacchiello sono illegittimi. Ma il rosario delle irregolarità non finisce qui. Quali sono le pregresse esperienze lavorative di Borzacchiello in materia di comunicazione digitale? Perché è stato prescelto proprio lui? Forse perché si è candidato con Guida? Per legge il requisito delle “pregresse esperienze professionali” è inderogabile sia per il Codice degli appalti, sia per l’Anac, sia per la Cassazione, che lo scorso gennaio si è chiaramente espressa in merito ipotizzando il reato di falso in atto pubblico a carico dei funzionari comunali. L’anno d’oro di Borzacchiello è stato il 2024. Grazie allo scorrimento delle graduatorie dei concorsi comunali di Cesa è stato assunto a tempo indeterminato al comune di Mondragone, feudo del consigliere regionale Giovanni Zannini, legatissimo al sindaco Guida (ultimo link in basso). Beh, è agevolmente comprensibile perché Antonio Borzacchiello abbia festeggiato per il mio arresto e perché sia uno dei più scodinzolanti cagnolini di compagnia di Guida. Eliminando Mario De Michele come giornalista e come possibile candidato di Cesa in Comune la maggioranza e il cerchio tragico avrebbe fatto Bingo. Si sarebbero tolti dalle scatole una sentinella di legalità. Sorge il dubbio che il “piano” ordito ad Orta di Atella prevedesse trappole disseminate anche in altre città. Per caso anche a Cesa?

Mario De Michele

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