Tutto pronto per il soggiorno degli anziani a Ischia. Una settimana di permanenza. Partenza domenica 7 settembre. Ma non sono mancati gli stop and go burocratici. E fioccano le perplessità sull’iter tecnico-politico. Il costo è alto: 45mila euro. Si è passati da 45 a 68 partecipanti per accontentare tutti i richiedenti. Enzo Guida è già in piena campagna elettorale. Le gite fuori porta sono il suo forte. Quindi via libera a tutti. Ma forse proprio per la foga propagandistica si è forzata la mano, o meglio la legge. Solito appalto diretto in stile cesano. Pagamento anticipato dell’intero importo alla ditta “prescelta”. Cinque accompagnatori. Atti deliberativi contraddittori e carenti. Zero trasparenza sull’elenco dei fortunati viaggiatori. Meglio il riserbo. Non si sa mai, potrebbero sbucare nomi illustri anche stavolta, con parenti e amici degli amministratori locali in prima fila sul bus gran turismo.
Partiamo dalla delibera di indirizzo della giunta approvata lo scorso 14 aprile (link in basso). “I destinatari del servizio – si legge nel provvedimento – sono n. 45 cittadini, uomini oltre i 65 e donne oltre i 60 anni di età; l’individuazione dei partecipanti avverrà a seguito di pubblicazione di apposito avviso sul sito istituzionale del Comune di Cesa; verrà redatta dai Servizi Sociali del Comune di Cesa una graduatoria in base all’ordine crescente di ISEE delle domande pervenute, fino al raggiungimento del numero massimo di partecipanti”. Il 24 giugno il ligio responsabile dell’area amministrativa Generoso Marrandino richiama la citata delibera dell’esecutivo e approva l’avviso per il soggiorno, indicando come destinazione Ischia, località mai menzionata nell’atto di giunta (link in basso).
Nello stesso giorno il sindaco Enzo Guida e il suo vice Giusy Guarino, nella veste di delegata alle Politiche sociali, sottoscrivono un avviso nel quale, richiamano a loro volta la delibera del 14 aprile, da loro stessi votata, e comunicano ai cittadini che il soggiorno si svolgerà “per il periodo 7 settembre-14 settembre 2025” ad Ischia ed è rivolto a “50 persone”. Anche qui i conti non tornano. Come detto, nella delibera dell’esecutivo non è menzionata la località ed è scritto che potranno partecipare al soggiorno un massimo di 45 persone, non 50. Siamo messi bene, Guida e Guarino non leggono nemmeno il contenuto delle delibere che votano o degli avvisi pubblici che sottoscrivono.
Non solo. Nell’avviso del sindaco e del suo vice viene indicata anche la quota di compartecipazione divisa in fasce in base all’ISEE, con priorità ai redditi più bassi. Da zero a 3.000 mila euro non si versa nulla, oltre i 25mila euro si pagano 300 euro, poi ci sono gli scaglioni intermedi (foto in basso). Ma il 31 luglio la giunta aumenta il numero massimo dei partecipanti. Prenderanno parte al soggiorno tutti coloro i quali ne hanno fatto richiesta, ovvero 68 persone. “L’Amministrazione Comunale, nel rispetto dei principi di equità e inclusività, – recita un passo del provvedimento – ritiene opportuno aumentare il numero massimo dei partecipanti a 68, prevedendo inoltre la presenza di 5 accompagnatori per garantire assistenza, vigilanza e supporto logistico ai partecipanti” (link in basso). Ovviamente i costi salgono. Bisogna stanziare 45mila euro. Soldi dei contribuenti. E qui alcune domande sono d’obbligo: i 23 anziani inizialmente esclusi quando hanno presentato la domanda? Chi sono? Che reddito hanno? Poi c’è il capitolo degli accompagnatori. Ne sono cinque. Chi sono? Come sono stati individuati? Pagano la quota o soggiornano gratis? Per caso troviamo nomi di papà e zii illustri?
Ma arriviamo alla solita nota dolente: le modalità di scelta dell’operatore economico. Il servizio viene affidato l’8 agosto con appalto diretto alla Dama Multiservice & Travel srl (link in basso). La ditta non si degna nemmeno di proporre un ribasso simbolico dello 0,1%. Ottiene l’intero importo di 45mila euro. Ma perché non si è proceduto a un rapido confronto tra più operatori economici? Sarebbe bastato telefonare a tre hotel di Ischia. Non si può dire che sull’isola manchino le strutture alberghiere. Tramite un’indagine di mercato si sarebbero risparmiati soldi pubblici. In più non si comprende perché si sia andato a colpo sicuro sulla ditta Dama Multiservice & Travel.
Ancora più inspiegabile, oltre che con probabili profili di illegittimità, è la determina di liquidazione in anticipo dell’intera somma alla società prescelta. Peraltro nello stesso giorno, l’8 agosto, in cui è stato affidato l’appalto (link in basso). Nella pubblica amministrazione si anticipa al massimo il 30% dell’importo. In rarissimi casi il 50%. Mai il 100%. Per quale motivo la Dama Multiservice & Travel ha già intascato 45mila euro addirittura un mese prima dell’inizio del soggiorno? Le malelingue dicono che la ditta sia di proprietà di una persona legata a Cesa. Non siamo abituati a rincorrere le voci. Ma i fatti inducono a una serie di ovvie considerazioni. Con il pagamento anticipato dell’importo complessivo se la struttura non corrisponde alle caratteristiche che ha riferito al comune si può fare ben poco, anzi nulla. Se non fornisce il servizio pattuito con l’ente è molto complicato recuperare la somma già interamente liquidata. Bisognerebbe aprire una vertenza.
Ma la domanda ricorrente e naturale è un’altra: perché il comune di Cesa è l’unico al mondo a pagare tutto in anticipo? Sarebbe una cosa davvero bella se per una volta l’amministrazione comunale agisse con la massima trasparenza. Sarebbe bello conoscere i nomi e i redditi dei 68 partecipanti. Sarebbe bello sapere chi sono i cinque accompagnatori. Sarebbe bello capire perché è stata scelta la ditta Dama Multiservice & Travel. E infine sarebbero #solo cose belle se le campagne elettorali non si pagassero con i soldi dei cittadini.
Mario De Michele
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