“Noi non ci voltiamo dall’altra parte. Siamo contro la violenza sulle donne, oggi, domani, sempre”. Uniti per Cesa sceglie il campo giusto. Quello della coerenza. E in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, prevista per domani (25 novembre), prende le distanze dall’iniziativa promossa dall’amministrazione comunale, con il sindaco del Pd Enzo Guida che anche stavolta ha avuto il coraggio di invitare la cittadinanza a partecipare e di prendersi la ribalta per i saluti pubblici su una tematica che lo vede in prima persona protagonista in negativo (prima locandina in basso). “Abbiamo appreso – si legge nel documento del movimento politico – dell’evento che si terrà presso la scuola media Francesco Bagno. Ci auguravamo di non dover intervenire più, pubblicamente, per dire la nostra su alcune inopportune ed imbarazzanti presenze alle cerimonie che si tengono ogni anno, anche a Cesa, il giorno 25 novembre. Purtroppo la nostra speranza è stata vanificata dalla lettura della locandina dell’iniziativa che si svolgerà presso la scuola media di Cesa. Tra i “saluti istituzionali” figura, infatti quello del sindaco Vincenzo Guida, condannato in primo grado a due anni di reclusione il 16 giugno del 2022, per stalking e diffamazione nei confronti della sua ex moglie. Come se non bastasse, su Guida pende anche un altro processo. I reati a lui contestati sono stalking, diffamazione, danneggiamento e maltrattamenti in famiglia. Tutti in concorso con la compagna” (si tratta di Erika Alma, ex consigliere del Pd al comune di Aversa, nrd).
Uniti per Cesa non usa giri di parole. La violenza sulle donne non può essere combattuta in punta di piedi o con parate ipocrite. Serve una condanna forte e credibile. “Potremmo fermarci qui senza aggiungere altro, vista e considerata la gravità della situazione, ma non possiamo farlo. Ce lo impone la nostra coscienza. Troviamo indecente e vergognosa la sua presenza alle iniziative in occasione di questa giornata così particolare, per giunta in una Scuola pubblica. Che messaggio si intende dare agli alunni? Qual è la posizione delle Istituzioni cesane? Si è sempre contro la violenza sulle donne o esistono deroghe ed eccezioni ad personam? Da che parte stanno gli uomini e soprattutto le donne sempre in prima fila quando si tratta di denunciare le malefatte di estranei e sconosciuti? I princìpi valgono a metro o dappertutto? I gradi di giudizio sono tre, lo sappiamo, ma ad oggi il sindaco Guida è un condannato per atti persecutori su una donna. La sua presenza a qualsiasi tipo di iniziativa su queste tematiche, è totalmente fuori luogo. Toglie valore ad ogni parola che si pronuncia, ad ogni gesto che si compie. Rispetto al dramma della violenza sulle donne, non esistono “zone grigie”. O si è contro o si è a favore. È una questione di valori, di dignità, di decoro, di onestà intellettuale, di umanità”.
Il movimento politico lancia l’allarme sull’impatto che la partecipazione di Guida potrebbe avere su ragazzini e giovani. Finora il 2024 è stato un annus horribilis per le donne italiane. In base all’undicesimo Rapporto Eures si contano addirittura 99 omicidi. “Bisogna fare molta attenzione – affermano gli esponenti di Uniti per Cesa – ai messaggi che passano, anche per non creare confusione nelle teste di chi è più piccolo. La confusione crea gli alibi, gli alibi generano le giustificazioni, le giustificazioni armano le mani e aprono le porte all’orrore. È un circolo vizioso che va assolutamente spezzato, con delle scelte nette e condotte senza macchia. Noi abbiamo scelto ancora una volta da che parte stare, senza giri di parole e alla luce del sole. A noi la violenza sulle donne fa schifo. E ci farebbe schifo anche se i violenti fossero i nostri genitori, i nostri fratelli, i nostri cugini, i nostri zii, i nostri amici o i nostri datori di lavoro”.
Va detto che Enzo Guida è ricorso in Appello contro la condanna in primo grado. Ma qui non si tratta di optare tra giustizialismo e presunzione di innocenza, questioni che attengono all’ambito giudiziario. Il problema è di natura politico-amministrativa: un sindaco, condannato a due anni per stalking e diffamazione nei confronti della sua ex moglie, dovrebbe avere il buonsenso, per una volta, di fare un passo di lato, di mettersi in disparte. Ci vuole già uno stomaco da elefante per metabolizzare la scelta di Guida di non dimettersi dopo una condanna così pesante. Su questa tematica per il Pd di Elly Schlein la politica deve intervenire prima della magistratura. Ma evidentemente il Pd di Caserta e quello di Cesa sono corpi estranei in grado di ingoiare macigni indigesti per qualsiasi partito “normale” del mondo.
Mario De Michele
LA LOCANDINA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE
LA LOCANDINA DI UNITI PER CESA