
Da un lato c’è la realtà virtuale, propinata ogni giorno sui social e sui media di regime, di Cesa come la città delle “solo cose belle”. Dall’altro c’è la realtà vera, quella dei fatti e degli atti, dalla quale emergono tante cose brutte. E poi c’è l’atteggiamento fascista-stalinista della pseudo classe dirigente che quando non può attaccare il ragionamento attacca il ragionatore, come direbbe Paul Valery. Una visione manichea di un mondo suddiviso in “buoni” e cattivi. I cortigiani del cerchio tragico rientrano sempre e comunque nella categoria dei “buoni”. Gli avversari politici o gli spiriti liberi sono sempre e comunque inseriti nella lista nera dei malvagi, dei crudeli, dei perfidi, incluso uno come Giuseppe Fiorillo che non sarebbe capace di fare del male nemmeno a una mosca. Da quando è sceso in campo a capo della lista Cesa in Comune sull’ex sindaco si è abbattuta, quella che Branduardi, ispirandosi a Esenin, chiama la “fitta sassaiola dell’ingiuria”. Fiorillo è stato accusato addirittura di “dossieraggio”. Un novello James Bond. Ma più che un film di spionaggio si è assistito, tra l’ilarità generale, alla trama ridicola di un b-movie comico in stile “Pierino colpisce ancora”.

Che in politica, come nella vita non esistono mai “solo cose belle” lo dimostrano, per citare alcune questioni, i concorsi comunali, gli incarichi professionali, gli appalti diretti. Fatti, non parole. Realtà, non post Fb. Atti amministrativi, non chiacchiere e distintivo. L’ultima figurina nell’album delle “cose brutte” è stata incollata in occasione dell’organizzazione del soggiorno per gli anziani a Ischia. Si parte domani alla volta dell’isola e si fa rientro il 14 settembre. I partecipanti sono 68, più 5 accompagnatori. Costo: 45mila euro. In un primo momento il numero dei soggiornanti era di 45. Poi il sindaco Enzo Guida e il suo vice Giusy Guarino, delegata alle Politiche sociali, hanno esteso la platea a tutti i richiedenti. Nella prossima primavera si torna al voto. E quindi “più siamo, meglio siamo”, tanto a pagare sono i cittadini di Cesa. Con la tasca degli altri non si bada mai a spese.
E qui casca l’asino, senza offesa per gli equini. Quando si tratta di denaro pubblico non si può mettere mano al portafogli come se i soldi fossero degli amministratori locali. Il municipio non è una casa privata, meno che mai un comitato elettorale. Tutte le norme sulla pubblica amministrazione, a partire dalla Costituzione per finire al Tuel, richiamano il principio del “buon padre di famiglia”, giammai intendendo il comune come la propria famiglia, ma rimarcando i criteri di “buonsenso” e “interesse della collettività”. Nel caso del soggiorno ad Ischia il buonsenso e l’interesse della collettività avrebbero imposto lo svolgimento di una gara per scegliere l’operatore economico che avesse proposto l’offerta più vantaggiosa sia sul piano economico che dei servizi. Una procedura che si sarebbe esaurita al massimo in tre giorni. Quando un padre di famiglia organizza le ferie sceglie tra un ventaglio di offerte delle agenzie di viaggi e opta per chi offre di più con un costo minore o almeno a parità di costi. Il comune di Cesa è andato invece a “colpo sicuro”. Per chi?

Non si capisce, ne viene spiegato negli atti amministrativi, perché sia stato conferito l’appalto diretto alla Dama Multiservice & Travel (link in basso). In una località turistica come Ischia fioccano le agenzie, i tour operator e le strutture ricettive. Per il responsabile dell’area amministrativa Generoso Marrandino sarebbe stato un gioco da ragazzi espletare una gara per risparmiare soldi e per ottenere maggiori servizi. Peraltro di tempo a disposizione ce n’era. La prima delibera di indirizzo della giunta risale al 14 aprile (link in basso). La seconda è datata 31 luglio (link in basso). Tramite una manifestazione di interessi, in meno di una settimana sarebbe stato scelto l’operatore economico migliore, quello meno costoso e più qualitativo. Il funzionario Marrandino invece si è buttato a pesce sulla Dama Multiservice & Travel.
C’è di più. E di peggio. Lo scorso 8 agosto è stato conferito l’appalto diretto alla citata agenzia di viaggi per l’importo di 45mila euro. Nello stesso giorno Marrandino ha liquidato alla Dama Multiservice & Travel l’intera somma senza un’adeguata motivazione e, ci sarà consentito, senza alcun (buon)senso. Infatti che senso ha pagare l’intero importo un mese prima dell’inizio del soggiorno? Sul piano della trasparenza sarebbe una “bella cosa” che venisse comunicato ai cittadini l’ora in cui è stato affidato l’appalto diretto, l’ora dell’invio della fattura da 45mila euro da parte dell’agenzia “prescelta” e l’ora della determina di liquidazione. Si potrebbe fare agevolmente via social, visto che tramite Fb gli amministratori propalano ai quattrocento venti anche le minzioni quotidiane di Labrador e Barboncini nei vari punti della città. Oltre che “bella” sarebbe una cosa buona e giusta dire alla collettività anche come sono stati scelti i cinque accompagnatori, chi sono e se viaggiano gratis, alias a spese dei contribuenti.

La sequela delle anomalie è lunga. Srotolando il nastro dei legittimi dubbi balzano agli occhi i frame mancanti sulle modalità del soggiorno. Dagli atti pubblicati sull’albo pretorio non siamo riusciti a trovarne neppure uno con l’elenco dei servizi che saranno prestati agli anziani. In base a che cosa l’agenzia ha fornito l’offerta all’ente? Manca inoltre il quadro economico dettagliato. Ma, come detto, la “cosa più brutta” è l’incomprensibile pagamento anticipato dell’intera somma di 45mila euro, soprattutto perché non vi è traccia di una fideiussione depositata dall’operatore economico a garanzia del comune. Se all’ultimo minuto qualche anziano decidesse di non partecipare al soggiorno come verrebbero recuperati i soldi? E se le prestazioni offerte dalla Dama Multiservice & Travel non fossero all’altezza del servizio come verrebbero decurtati i costi? L’unico modo sarebbe aprire una vertenza legale. In pratica è stato stipulato un contratto che avvantaggia soltanto la ditta, a discapito del comune. Tutto a favore del privato, niente a tutela del pubblico. Perché?
Le perplessità sono più che fondate anche alla luce della procedura amministrativa seguita nel 2024. Per il soggiorno degli anziani a Vasto Marina, che si tenne l’anno scorso dal 10 al 14 settembre, lo stesso Marrandino liquidò soltanto 6 giorni prima della partenza, il 4 settembre, il 50% dell’importo a “L’Adriatica di Scafetta Gabriella e C. s.n.c. – Hotel Adriatico” (link in basso). La restante parte, per un totale di 12.480 euro, fu saldata il 26 settembre 2024, ben 16 giorni dopo la conclusione del soggiorno (link in basso). Quest’anno inspiegabilmente Marrandino nella stessa giornata dell’8 agosto ha appaltato il servizio e ha liquidato l’intera somma di ben 45mila euro alla ditta “prescelta”. In più negli atti amministrativi adottati per organizzare il soggiorno dell’anno scorso a Vasto Marina furono dettagliatamente e correttamente indicati i servizi che l’operatore economico avrebbe dovuto prestare agli anziani.
Più che fare “solo cose belle” social bisognerebbe fare davvero le cose per bene, in modo legittimo e trasparente. La prima cosa è spiegare ai cittadini come sono stati spesi 45mila euro prelevati dalle loro tasche.
Mario De Michele
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