Un tris di reati penali. Tutti gravissimi: abuso edilizio, falso in atto pubblico e dichiarazione mendace. Commessi, suscitando scandalo, da un assessore del Comune di Orta di Atella. Marilena Belardo di Città Visibile l’ha fatta grossa. Il componente della giunta guidata dal sindaco “in absentia” Vincenzo Gaudino del Pd si è rovinata con le proprie mani. Non si è arresa nemmeno di fronte all’evidenza pur di restare incollata alla poltrona. Ed è arrivata a violare più volte la legge per preservare il potere e lo stipendio di 1.500 euro al mese. Il primo reato l’ha perpetrato nella realizzazione della sua abitazione di via Vivaldi. La casa a lei intestata, prima del “blitz notarile” del 20 maggio scorso con cui ha donato l’immobile alla figlia (clicca qui per l’articolo), è zeppa di difformità urbanistiche. Al punto che il 10 giugno di quest’anno all’assessore di Città Visibile è stata recapitata l’ordinanza di abbattimento per abuso edilizio. I reati di falso in atto pubblico e dichiarazione mendace si sono configurati al momento della sottoscrizione dell’atto di donazione davanti al notaio.
La Belardo ha affermato e sottoscritto che “In riferimento a quanto donato con questo atto, assumendone la piena responsabilità, e quindi rendendosene pienamente garante, dichiara: che in epoca successiva alla licenza non sono state eseguite sui beni oggetto di donazione opere soggette a concessione e/o licenza edilizia e/o permesso a costruire ovvero opere contemplate dall’art. 22 co. 3 T.U. 380/2001; che i cespiti in oggetto mai hanno dato luogo per tale titolo né tuttora sono suscettibili di provvedimenti sanzionatori urbanistici di alcun genere e in ispecie di irrogazione di sanzioni pecuniarie”. Tutto falso. L’assessore ha dichiarato il falso quando, assumendosene la responsabilità penale, civile e amministrative, ha dichiarato al notaio “che in epoca successiva alla licenza non sono state eseguite sui beni oggetto di donazione opere soggette a concessione e/o licenza edilizia e/o permesso a costruire”. E soprattutto ha mentito spudoratamente quando ha affermato “che i cespiti in oggetto mai hanno dato luogo per tale titolo né tuttora sono suscettibili di provvedimenti sanzionatori urbanistici di alcun genere e in ispecie di irrogazione di sanzioni pecuniarie”. L’esponente dell’esecutivo del sindaco legalitario Gaudino non poteva non essere a conoscenza del fatto che la sua abitazione fosse oggetto di approfondimenti tecnici da parte del Comune, dai quali sono emersi numerosi abusi edilizi. La sua casa era “suscettibile di provvedimenti sanzionatori urbanistici”. E lei lo sapeva bene. Il 15 dicembre 2021, quindi 5 mesi prima dell’atto notarile, l’ingegnere Maria Luisa Staino, allora responsabile del settore Politiche del Territorio del Comune, ha depositato al protocollo n. 26096 la relazione sul sopralluogo effettuato il 9 dicembre dello stesso anno presso le abitazioni della Belardo e degli altri proprietari dell’appartamenti (link in basso). Nella relazione del tecnico comunale si evidenziano numerosi abusi edilizi: il piano terra, che in base alla licenza doveva essere un porticato, è stato trasformato abusivamente a civile abitazione, al primo e al secondo piano si evincono un aumento di volumetria dovuta alla chiusura del balcone posto al lato nord dell’edificio e la realizzazione di un nuovo volume sul lato est del fabbricato. C’è di più. Staino ipotizza che il sottotetto sia stato trasformato in abitazione ma non può metterlo nero su bianco perché le è stato impedito l’accesso. I proprietari degli alloggi hanno fatto di peggio: “il piano terra trasformato in appartamento – si legge nella relazione tecnica – non è a quota zero così come indicato nelle sezioni dei grafici allegati alla concessione ma è a circa 70 cm dal piano campagna. Inoltre “le altezze interpiano sono 2,70 m e non come indicato nei grafici pari a 2,80 cm”. L’allora responsabile delle Politiche del territorio rimarca che “è necessario un ulteriore sopralluogo per accedere al piano sottotetto e cantinato, nonché effettuare un dettagliato rilievo dei luoghi”.
La relazione della Staino, i cui rilievi sono assorbiti in toto nell’ordinanza di abbattimento adottata dal nuovo responsabile del settore Teresa Ricciardiello, risale come già detto al 15 dicembre 2021 (link in basso). L’atto notarile è del 20 maggio 2022. La domanda nasce spontanea: come faceva l’assessore Marilena Belardo a non sapere che la sua casa era “suscettibile di provvedimenti sanzionatori urbanistici”? Eppure davanti al notaio, cioè a un pubblico ufficiale, ha dichiarato “che i cespiti in oggetto mai hanno dato luogo per tale titolo né tuttora sono suscettibili di provvedimenti sanzionatori urbanistici di alcun genere e in ispecie di irrogazione di sanzioni pecuniarie”, commettendo i reati previsti dagli articoli 483 (Falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico) e 495 (Falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale). In una città “normale”, con una classe dirigente decente, l’assessore si sarebbe dimesso già in seguito alla relazione del 15 dicembre 2021, o sarebbe stata cacciata a pedate dal sindaco. Marilena Belardo non solo non si è dimessa e non è stata defenestrata ma addirittura ha infranto la legge nuovamente per restare in carica e cuccarsi 1.500 euro al mese. Una persona che dice bugie anche davanti a un pubblico ufficiale e che colleziona tre gravi reati penali può svolgere il delicato ruolo di assessore? (al momento è ancora in carica, foto in basso. Assolutamente no! In qualsiasi altra parte del mondo. Ad Orta di Atella invece tutto è possibile. Almeno fino a quando carabinieri e magistratura non si sveglieranno (sarebbe ora) e metteranno sotto inchiesta questi sepolcri imbiancati. Puliti fuori. E sporchi dentro.
Mario De Michele
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