
Passa con appena 9 voti a favore l’assestamento di bilancio 2025. Ma per Antonino Santillo, determinante la sua alzata di mano, c’è poco da festeggiare. Per la seconda volta consecutiva i consiglieri di RinnoviAmo Orta, Tiziana Dirasco (capogruppo) e Raffaele Lampano, non hanno partecipato al civico consesso che si è tenuto stamattina. Dal movimento capitanato da Giuseppe Massaro e Salvatore Del Prete arriva un altro segnale politico inequivocabile: RinnoviAmo Orta non è più parte integrante della maggioranza. In qualità di presidente dell’assise, ovviamente Massaro non poteva assentarsi: Ma il dado sembra ormai tratto: Santillo non ha più i numeri per governare la città, se di governo si può parlare alla luce del totale immobilismo amministrativo e dell’incapacità di fronteggiare i problemi della collettività palesi anche ai non vedenti.
Il gruppo consiliare guidato da Dirasco e composto da Lampano è stato coerente con le posizioni espresse da Massaro e Del Prete su Italia Notizie. In due interviste il numero uno del civico consesso e il portavoce di RinnoviAmo Orta hanno dichiarato senza perifrasi che è arrivato il momento di voltare pagina (clicca qui per l’intervista a Massaro, qui per quella a Del Prete). Le assenze “pesanti” nell’assise di oggi confermano che la linea di RinnoviAmo Orta non è mutata. Quindi, salvo improbabili cambi di rotta, siamo ai titoli di coda. Sono gli ultimi giorni di Pompei per Santillo, spalleggiato da suo cugino Gianfranco Piccirillo, e per i rappresentanti di Coraggio, lista ideata e pilotata da Angelo Brancaccio. Il patto tra il sindaco e i brancacciani è fragile come un castello di sabbia.

E forse proprio perché di tempo ne è rimasto davvero poco, ecco spuntare una proposta di delibera caricata sul portale istituzionale dell’ente per la stipula della “convenzione tra il comune di Orta di Atella e le società Gicom S.p.A. e Agricola Atellana Società Agricola a.rl., rappresentate dal sig. Domenico Damiano” (foto in basso). L’esistenza della proposta di delibera è stata comunicata lo scorso 12 settembre dall’assessore all’Urbanistica Tonino Russo (lista Coraggio) al presidente dell’assise Massaro, che a sua volta l’ha inviata al sindaco, al segretario comunale e a tutti i consiglieri. “La proposta – si legge nella nota di Massaro – riguarda la cessione di standard urbanistici ed è collegata al rilascio del permesso di costruire convenzionato per interventi di demolizione e ricostruzione di fabbricati siti in via Martiri Atellani, angolo via Toscanini (cosiddetto complesso ex Leanza)”.
Si tratta del progetto di cui Italia Notizie si sta occupando dai mesi scorsi, delineandone i contorni, ovvero la realizzazione di un supermercato nell’area dismessa dell’ex distilleria Leanza, di proprietà della famiglia Damiano, che possiede anche il noto centro commerciale “Fabulae”. Qual è l’intoppo? O meglio, l’affare in ballo? Invece di monetizzare gli standard urbanistici, che avrebbero un costo di oltre 600mila euro, i conosciuti imprenditori locali hanno proposto al comune di cedere due loro terreni, nei pressi del “Fabulae”, per costruire un parco giochi e un parcheggio pubblici. Una soluzione del genere consentirebbe ai Damiano di fare Bingo. Innanzitutto, non dovrebbero sborsare i 600mila euro per la monetizzazione degli standard. In secondo luogo, realizzerebbero un parco giochi e un parcheggio su due terreni di loro proprietà, che hanno un valore di mercato di molto inferiore ai 600mila euro. In terza istanza, il parco giochi e il parcheggio nascerebbero a due passi dal “Fabulae”, dunque sarebbero funzionali al centro commerciale di loro proprietà. In buona sostanza, la famiglia Damiano ci andrebbe a guadagnare, e molto, mentre il comune ci perderebbe, e non poco.

Allora perché l’assessore Russo è favorevole, almeno così pare, alla convenzione per la cessione dei terreni e non ha avviato l’iter per la monetizzazione? I più maliziosi, tra cui noi, non hanno dubbi: da oltre 10 anni Russo è il geometra di fiducia dei Damiano, ergo difficilmente danneggerebbe gli imprenditori con i quali ha uno stretto rapporto lavorativo. Ma, a quanto sembra, ci sarebbe anche un problema tecnico da superare. Per procedere con la monetizzazione serve un regolamento comunale per indicare i criteri di calcolo, che possono includere il costo base di costruzione, il valore dell’area e altri oneri specifici legati all’intervento, con tabelle di riferimento per determinare l’importo da versare. Detto così appare difficile, in realtà il regolamento potrebbe essere stilato e approvato al massimo in una decina di giorni.
Al netto dell’aspetto tecnico, nel caso specifico si pongono due ineludibili questioni politiche. La prima: è opportuno che un’amministrazione ridotta in frantumi e di fatto senza maggioranza metta mano con un colpo di coda al regolamento per la monetizzazione degli standard? La seconda: è opportuno che se ne occupi l’assessore Russo, esponente di Coraggio e geometra di fiducia degli imprenditori Damiano? La parola spetta ai consiglieri comunali. Siamo davvero curiosi di vedere fino a che punto sono capaci di spingersi.
Mario De Michele
LA NOTA DI GIUSEPPE MASSARO













