ISCHIA – Dieci agenti e un ingegnere feriti dallo scoppio di due bombe carta: è il bilancio della protesta scoppiata a Forio d’Ischia per la demolizione di un immobile abusivo. I poliziotti sono rimasti feriti mentre si davano alla fuga per evitare di essere investiti in pieno dall’esplosione dei due ordigni lanciati da ignoti. Una demolizione a dir poco travagliata quella dell’immobile abusivo della signora Impagliazzo, madre dell’assessore comunale in carica, Gaetano Savio, e ordinata dalla procura di Napoli.
Un primo tentativo di demolire l’immobile, gravato da una sentenza penale passata in giudicato e messa in esecuzione dalla Procura Generale di Napoli, c’era stato il 18 giugno scorso, dopo un ulteriore rinvio del 29 maggio. Successivamente c’e stato un primo accordo ed una richiesta della proprietaria per l’autodemolizione, poi numerosi rinvii per la scoperta nell’immobile di presunte tracce di amianto, rimosse anch’esse con due distinti interventi. Stamattina l’epilogo con un ultimo tentativo dilatorio da parte della proprietà secondo cui non era stato rimosso tutto l’amianto presente nell’immobile. A seguire il tentativo di alcune donne, parenti ed amici, che si sono seduti sulla pala della ruspa. L’intervento deciso della polizia per rimuovere i tentativi di resistenza passiva ha scatenato l’ira dei presenti che hanno tentato di ostacolare l’operato degli agenti. L’intervento della polizia ha prodotto l’allontanamento dei manifestanti: a quel punto ignoti dall’alto di un muraglione hanno lanciato due bombe carta contro la polizia. L’esplosione dei due ordigni è stata evitata dagli agenti grazie ad una fuga precipitosa ma durante le fasi concitate dell’esplosione dieci agenti e l’ingegnere responsabile per le operazioni di demolizione sono rimasti feriti riportando lesioni giudicate guaribili dai 3 ai 10 giorni dai sanitari dell’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno che li hanno medicati. “Se le due bombe carta ci avessero colpito – ha detto il vice questore aggiunto Stefania Grasso – ci avrebbero fatto del male perché lo scoppio ha provocato due profondi solchi nel terreno”. In tutta la zona sono scattate perquisizioni nelle abitazioni circostanti che sono durate fino al tardo pomeriggio. Solo in serata si è potuto procedere alla demolizione dell’immobile.
AGGIORNAMENTO ORE 23,30
Un uomo di 40 anni, Cristofaro Savio, cugino dell’assessore comunale di Forio d’Ischia Gaetano Savio, è stato arrestato dalla polizia con l’accusa di detenzione di materiale esplodente, al termine delle perquisizioni scattate dopo le tensioni – con l’esplosione di alcune bombe carta – in occasione della demolizione di un immobile abusivo appartenente alla moglie e al fratello dell’assessore Savio. Cristofaro Savio – che è tra l’altro cugino di Ciro Savio, denunciato nel pomeriggio per danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale – è stato trovato in possesso di alcuni chilogrammi di polvere pirica e di alcune casse di cartucce.