NAPOLI Si stanno concentrando sulla vita privata le indagini sull’omicidio di Michele Calcavecchia, 44 anni, ucciso ieri pomeriggio a Napoli, intorno alle 16,30, con una decina di colpi di pistola calibro 9, in una stradina solitaria, via Cupa del Principe, nei pressi del cimitero di Poggioreale. L’attività investigativa è affidata alla sezione omicidi della Squadra Mobile di Napoli, diretta da Fulvio Filocamo.

Al momento gli investigatori non escludono alcuna ipotesi. L’uomo é stato freddato con un modus operandi che ha tutti i connotati dell’agguato di stampo camorristico. Dopo l’omicidio, sul posto é giunta una pattuglia del commissariato di Secondigliano, guidato dal vice questore Antonio Cristiano: l’uomo era a terra, in posizione supina, con il casco in testa e vicino allo scooter con il quale era giunto sul posto. Il volto devastato da quattro colpi. Altri proiettili lo hanno raggiunto alla schiena. Forse ha tentato di fuggire. Forse era stato attirato in una trappola mortale. E forse Calcavecchia conosceva il suo assassino. Dai controlli eseguiti dalla Polizia, comunque, emerge il profilo di un piccolo criminale: solo piccoli reati, come il furto di auto e detenzione di armi. Quest’ultimo particolare potrebbe portare su una pista valida. L’uomo era stato sposato con una donna del quartiere Ponticelli, con cui aveva avuto dei figli e dalla quale si era separato. Poi aveva intrapreso una relazione con un’altra di Secondigliano. Anche con lei avrebbe avuto figli. Quest’ultima relazione, però, si sarebbe interrotta non molto tempo fa. Poco credibile però risulterebbe la pista passionale, proprio in virtù delle modalità con le quali è avvenuta l’uccisione.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui