Nell’ambito dell’inchiesta su un appalto da 26 milioni di euro per la pulizia dell’ospedale di Caserta concesso dall’Asl casertano ad un’azienda considerata vicina al clan Belforte di Marcianise, che ha portato all’arresto del consigliere regionale Ad Angelo Polverino, è finito in manette anche l’ex sindaco di Caserta, Giuseppe Gasparin, presidente della commissione di gara che aggiudicò i lavori; ai domiciliari è invece finito l’attuale direttore dell’azienda ospedaliera di Caserta ed ex manager Asl Francesco Bottino.

In cella sono finiti anche i tre imprenditori di Marcianise ritenuti vicini alla cosca fondata dai fratelli Domenico e Salvatore Belforte. Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal gip del Tribunale di Napoli Isabella Iaselli. I pm Giovanni Conzo, Luigi Landolfo e Annamaria Lucchetta, contestano a Polverino il reato di turbativa d’asta, senza però l’aggravante dell’articolo 7, cioè di avere agito per favorire un clan camorristico. Nei confronti degli altri indagati sono ipotizzati, a vario titolo, i reati di concorso esterno in associazione a delinquere di stampo camorristico, turbativa d’asta e corruzione aggravati dall’aver agevolato un clan camorristico.

 

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