L’imprenditore del clan Angelo Grillo, per l’affidamento del servizio raccolta di rifiuti, offrì al sindaco di Roccamonfina (Caserta) Maria Cristina Tari, la somma di mille euro da destinare alla Pro Loco o, in alternativa, un’esibizione già pagata di un cantante neo melodico in occasione della Sagra della Castagna. Alla fine si decise per la somma di denaro che fu consegnato attraverso due assegni di 500 euro ciascuno. La circostanza emerge dall’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Isabella Iaselli, su richiesta dei pm Luigi Landolfi, Giovanni Conzo e Annamaria Lucchetta. Il sindaco, in un’intercettazione contenuta nell’ordinanza, si lamenta del fatto che, fino al quel momento, alla Pro Loco erano giunti solo 500 euro: “L’assegno dato alla Pro Loco – dice il primo cittadino nell’intercettazione telefonica del 9 agosto del 2012 registrata dagli investigatori del Reparto Operativo di Caserta – era di 500 euro, ma l’accordo con il signor Angelo (Grillo, ndr) era di 1000 euro. Lui mi diceva: o mille euro o Nico Desiderio (cantante neo-melodico)”. Angelo Grillo, da un anno detenuto al 41bis, si aggiudicò nel luglio 2012, con la sua azienda Ecosystem, l’appalto per la raccolta dei rifiuti a Roccamonfina. Nel colloquio telefonico intercettato, il sindaco parla con una stretta collaboratrice di Grillo, Alessandra Ferrante, che poi racconterà tutto agli inquirenti. “Facciamo una cosa .- risponde la Ferrante – ora dico ad un collaboratore che domani ve lo faccio preparare un altro e ve lo faccio portare”. L’addetto di Grillo che si occuperà della consegna di un assegno in Comune a Roccamonfina, Pasquale Valente, anch’egli indagato, confermerà tutto agli investigatori; in alternativa ai soldi Grillo aveva offerto al sindaco una serata con il cantante Nico Desiderio, che fu anche contattato telefonicamente e intercettato. Il “patto”, è emerso, sancito anche da numerosi incontri avvenuti tra i due presso una delle società di Grillo a Casagiove, è poi andato a buono fine: da un lato la Tari ha ottenuto l’assunzione da parte di Grillo di due persone da lei indicate e i 1000 euro, consegnati in due assegni, alla Pro Loco per la “Festa della Castagna”, che effettivamente si tenne nell’ottobre 2012. Grillo invece ottenne per la sua Ecosystem l’affidamenti diretto, senza alcuna gara d’appalto, del servizio di raccolta dei rifiuti e ciò nonostante il Comune fosse in dissesto finanziario dichiarato con ben due delibere del Consiglio Comunale (una del 2004, l’altra del 2011, ndr). Il Gip di Napoli rileva anche che l’amministrazione retta dalla Tari garantì all’Ecosystem un importo superiore di oltre 2000 euro a quello praticato per la precedente ditta, la Smaltimenti Sud di Isernia, e non si preoccupò neanche di richiedere alla Prefettura di Caserta le necessarie informazioni antimafia e all’Agenzia dell’Entrate il documento di regolarità contributiva. Se l’avesse fatto avrebbe scoperto che pochi giorni prima era stata emessa un’interdittiva a carico di Grillo (giugno 2012) e che l’Ecosystem aveva debiti con l’Erario per gli anni 2009-2010-2011 pari ad oltre 290mila euro per cui non aveva i requisiti per aggiudicarsi il servizio. E in ogni caso per il Gip Iaselli, la Tari non poteva non sapere dei rapporti tra Grillo e il clan Belforte di Marcianise, visto che solo qualche mese prima, nell’aprile 2012, “era stata data pubblicità dagli organi di stampa della perquisizione a casa di Grillo, indagato per il reato di cui all’articolo 416 bis (associazione mafiosa) e per il quale il pm aveva avanzato richiesta di custodia cautelare, respinta dal gip”. “Io sono in una situazione drammatica. Mi ha parlato la signora Cianci, voleva chiedermi notizie del licenziamento del fratello”: è sempre il sindaco Tari a parlare al telefono con la Ferrante, confermando che era stata proprio lei a sponsorizzare l’assunzione all’Ecosystem di Gaetano Cianci, avvenuta proprio quando l’azienda iniziò a lavorare nel Comune dell’alto-Casertano.