“Non ci sono vincitori e vinti. Il partito è spaccato a metà ed è come non avere il partito”. Così Gino Cimmino tenta di mediare tra le varie anime del Partito Democratico casertano ad un quarto d’ora dal termine per votare la sfiducia a Vitale, fissato alle ore 19.  Dovrebbero essere 144 a 1 i voti, con il quorum passato da 151 a 149 per la cancellazione di un paio di delegati.   Cimmino ha anche invitato Vitale a prendere atto del dato politico uscito dall’assemblea lavorando per ricostruire il partito. Caputo, però, contesta il termine e chiede di permettere di votare anche a chi sta arrivando in sala. Cimmino ha così sancito che la mozione di sfiducia è respinta passando poi la parola a Raffaele Vitale. “E’ un dato politico – dice il giovane sindaco di Parete – ribadisco quello che ho detto prima, sono qui il segretario e cerco di costruire l’unità con tutte le parti”. Subito dopo l’intervento di Vitale, Nicola Caputo ha chiesto che si continuasse con l’ordine del giorno ed ha pertanto invitato i presenti ad affrontare la mozione Asi con la quale si chiede l’applicazione del dispositivo Capacchione. Ne è nata una discussione con Ludovico Feole che ha contestato la gestione dell’assemblea da parte del presidente Cappello. L’assemblea non è stata sciolta e i presenti, dopo la lettura della mozione, stanno discutendo nel merito della questione. Graziano ha subito invitato le parti a non discutere della mozione perché la questione è già stata chiusa nell’assemblea del 20 dicembre. L’ex deputato ha anche raccolto l’invito di un delegato a fare subito la direzione provinciale. “E’ stata una scelta dolorosa e necessaria la conta di oggi – ha detto Pina Picierno – per ripristinare la chiarezza anche in merito al deliberato dell’assemblea. Mi fa piacere l’appello al ritorno alla discussione politica ma senza operazioni di rimozione. Non dimentichiamo che i fatti delle ultime settimane sono nate dalla questione Asi e io sono d’accordo ad allargare il confronto agli altri enti strumentali. io non credo che nelle ultime settimane non si sia discusso su uno scontro politico perché lo scontro è nato sulla visione del partito in provincia di Caserta e sulla sua partecipazione alla gestione degli enti strumentali”. L’eurodeputata è entrata nel merito della questione Asi ed in particolare del nodo Lusini: “Io ho chiesto l’espulsione dal Pd di Lusini e per me non può rappresentare il partito in un ente importante e delicato come l’Asi”. La Picierno si è poi rivolta a Vitale: “Se è vero come è vero che non ci sono vincitori e vinti, dobbiamo prendere atto di una divisione netta e chiedo a Vitale e a tutti di affrontare quel nodo che poneva la mozione Capacchione. Abbiamo le capacità e le forze per evitare il commissariamento ma ora il partito, l’assemblea, deve dire come intende procedere rispetto alla mozione Capacchione”. Ha poi preso la parola Dario Abbate: “Non voglio essere chi guasta la festa di qualcuno ma non voglio celebrare nemmeno il funerale del Partito Democratico. Stasera abbiamo dato una grande prova di civiltà ma oggi ancora più di ieri resta sulle spalle del segretario provinciale la responsabilità di prendere atto che ha una federazione che non può governare”. Abbate è stato contestato quanto ha detto che per lui la mozione non è approvata: “Vitale deve prendere atto che non ha la maggioranza per governare il partito. Il nostro invito alle dimissioni resta ancora valido”.

Angelo Golia

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