SAN CIPRIANO D’AVERSA – Il riutilizzo dei beni confiscati rappresenta uno degli aspetti fondamentali della lotta alla criminalità organizzata. In terra di lavoro, però, la gestione sta diventando impossibile per i volontari del terzo settore alle prese con le lungaggini burocratiche e con l’indifferenza delle istituzioni. A rischio, in queste ore, è uno dei luoghi simboli della rinascita dell’agro aversano: la Nuova Cucina Organizzata. Una comunità di accoglienza allestita in un bene confiscato e che funge da pizzeria sociale.  Nco potrebbe chiudere perché chi la gestisce non c’è la fa più ad andare avanti e ha deciso di chiudere.

L’iniziativa è stata preannunciata al governatore della Regione Campania Stefano Caldoro in una lettera che pubblichiamo integralmente. Il documento reca la firma di Peppe Pagano che già alcuni mesi fa attuò uno sciopero della fame e della sete per chiedere lo sblocco dei tanti famosi budget di cura. Da oggi tutti devono mobilitarsi per scongiurare questa evenienza perché una chiusura di Nco rappresenterebbe una sconfitta per lo stato e per le sue istituzioni

 

 

 

On. Presidente,

 

  • come ben sa i budget di salute rappresentano la linea rossa che tiene insieme esperienze come la Nuova Cucina Organizzata e  tanti buoni esempi di riutilizzo dei beni confiscati nel Casertano che pure lei ha personalmente visitato e più volte pubblicamente elogiato;
  • come ben sa si tratta di una metodologia socio – sanitaria già sperimentata con straordinari risultati sia in termini di garanzia del diritto alla salute che di risparmio per la spesa sanitaria regionale, anche se ancora oggi nell’ASL di Caserta si assiste alla riconversione dei budget di salute in favore delle cliniche private e dei centri di riabilitazione;
  • come ben sa per la complessiva definizione della metodologia è intervenuta la norma regionale contenuta nell’art. 46 legge regionale 27 gennaio 2012 n.1. Tale norma rimanda alla necessità di linee guida che dovevano essere emanate entro 90 giorni dalla pubblicazione sul BURC;
  • come ben sa siamo ancora in attesa che Lei come Commissario ad ACTA alla sanità e, soprattutto, come Presidente della Giunta Regionale, emani un decreto che recepisca le linee guida che pure sappiamo già pronte da tempo;
  • come ben sa lavoriamo su territori molto complessi, dove, tra l’altro, gli attuali accadimenti legati alla lotta alla camorra stanno determinando una situazione  ancora più rischiosa per quanti si pongono in un cammino che vuole perseguire giustizia sociale e legalità, per cui, oggi ancora più di ieri queste terre non hanno necessità di nuovi eroi esposti al martirio;
  • come ben sa, in più occasioni, l’abbiamo invitata ad evitare che nei confronti dei soggetti cogestori impegnati sui beni confiscati si potessero avviare strategie di delegittimazione, invece sono anni che siamo vittime di un accanimento (in allegato il plico con le varie iniziative messe in campo per scongiurare i continui attacchi) che tenta in tutti i modi di impedire che la promozione e il riscatto del nostro territorio attraverso i beni confiscati possa avvenire;
  • come ben sa la condizione di sospensione determinata dalla mancata promulgazione delle linee guida da un lato e l’emanazione di atti sulle politiche socio sanitarie come il D.G.R.C. n. 666 del 6/12/2011, stanno determinando gravi atti dell’ASL e degli ambiti territoriali, tesi a chiudere tutte le esperienze di Progetti Terapeutici Individuali avviate con la metodologia dei Budget di salute (in ultimo la comunicazione dell’ambito territoriale C5 e dell’ASL di Caserta che si allegano alla presente), nonostante il succitato art. 46 lr ,1/2012, determini l’obbligo di proseguire presso l’Asl di Caserta le sperimentazioni in atto riguardanti i ptri/bds;

 

Tutto ciò premesso si comunica a Lei e a tutti gli organi di stampa che a partire da lunedì 25 maggio c.a, con una manifestazione pubblica, verrà chiuso il ristorante pizzeria sociale Nuova Cucina Organizzata e saranno riconsegnate le chiavi dei beni confiscati dove si utilizza la metodologia dei bds/ptri, essendo venuti meno le necessarie tutele istituzionali ed essendo la Giunta Regionale della Campania inadempiente verso una legge che questa stessa Regione ha promulgato.

 

Ci spiace quindi osservare che dove pure la camorra aveva fallito, a fronte dei tanti atti intimidatori tesi a chiudere le nostre esperienze, è riuscita l’inerzia e la l’inottemperanza delle Istituzioni.

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