Bus in scarpata in Irpinia: chiuse indagini: 15 indagati, ipotesi disastro e omicidio plurimo colposi

La procura di Avellino ha chiuso le indagini sull’incidente del 28 luglio 2013 sull’autostrada A16, che causò 40 vittime a bordo di un bus turistico precipitato in una scarpata. Tra le 15 persone raggiunte da avviso di garanzia – riporta oggi “Il Mattino” – ci sono Giovanni Castellucci, amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, e il direttore generale della società, Riccardo Mollo. Le ipotesi di reato formulate dalla procura sono disastro colposo e omicidio plurimo colposo. Ai due manager si aggiungono dieci tra dirigenti e funzionari di Autostrade, più il proprietario del bus precipitato dal viadotto Acqualonga, Gennaro Lametta, e due dipendenti della Motorizzazione. A carico degli ultimi tre c’è anche l’accusa di falso in atto pubblico per aver contraffatto il documento della revisione del veicolo. Il bus, dopo la rottura dei freni, sfondò il guard rail e cadde nel vuoto dal viadotto nel tratto autostradale tra Monteforte e Baiano, nell’Avellinese. Solo nove i superstiti tra i passeggeri. Le vittime erano pellegrini di Pozzuoli, di rientro da un pellegrinaggio a Pietrelcina. Le responsabilità ipotizzate finora nell’inchiesta sono, a carico degli esponenti di Autostrade, legate alle condizioni delle barriere di sicurezza del viadotto e, per il proprietario del bus ed i due dipendenti della Motorizzazione, in relazione alla mancata revisione del veicolo, che circolava con una attestazione fasulla. La prima udienza dell’azione civile, inoltre, intentata da una parte dei familiari delle 40 vittime è stata fissata per il 29 gennaio davanti al Tribunale di Avellino. A causa dell’ ampio numero di familiari ed eredi delle vittime, l’udienza si svolgerà nella grande aula dove si svolgono solitamente le udienze dei processi della Corte d’Assise. Le parti lese – alcune delle quali hanno rinunciato a costituirsi nel giudizio penale – nei mesi scorsi avevano rinunciato al risarcimento per complessivi 6 milioni di euro proposto dalla compagnia di assicurazione del pullman della “Mondo Travel”. Nel giudizio civile, oltre alla società Autostrade, si costituirà anche la compagnia di assicurazione. L’avvocato Luigi Vannetiello difende una giovane sopravvissuta alla tragedia, sottoposta in questi anni a 20 interventi chirurgici, che si salvò grazie alla nonna, deceduta nell’incidente, che la protesse con il suo corpo. Il legale prevede tempi non brevi per incardinare il processo civile: “La maggior parte delle vittime -sostiene l’ avvocato – è costituita da persone anziane e ciò rende prioritario individuare pregiudizialmente la vasta platea dei potenziali aventi diritto, come eredi, al risarcimento”.