Ancora spari e sangue in centro storico, a Napoli, dove da tempo si combatte la guerra tra bande che si contendono il controllo dello spaccio di droga. I killer sono entrati in azione in pieno giorno: due uomini – per i carabinieri hanno ruoli di rilievo nella geografia dei clan della zona – sono stati uccisi mentre un terzo è stato ferito nell’agguato in vico delle Nocelle, nei pressi di via Salvator Rosa, nella zona di Materdei. Ammazzato sul colpo Ciro Marfè, di 25 anni, mentre Salvatore Esposito, di 32 anni, ferito gravemente, è spirato all’ospedale Cardarelli dove era stato trasportato in un disperato tentativo di soccorso. Ferito Pasquale Amodio, di 43 anni, ricoverato all’ospedale Pellegrini per un colpo alla schiena, ma non considerato in pericolo di vita. Sul fatto indagano i carabinieri. Gli investigatori stanno scandagliando gli ambienti della criminalità organizzata, concentrandosi in particolare sulle attività del clan camorristico dei Sequino. Secondo una ricostruzione dei militari – che hanno effettuato i rilievi in vico delle Nocelle e raccolto elementi utili alle indagini – le vittime erano a bordo di scooter, che sono stati trovati sul posto, e sarebbero stati raggiunte dai sicari di un clan avverso della zona. Marfè ed Esposito sono stati crivellati di colpi. Insomma, l’azione di morte non doveva fallire, secondo i loro piani. Ancora sangue, dunque, in centro a Napoli. La memoria torna, ad esempio, ai fatti verificatisi nella zona della Sanità. A settembre 2015 in piazza San Vincenzo fu ammazzato per errore il diciassettenne Genny Cesarano. Un solo colpo rivelatosi mortale per il giovane, finito nella traiettoria di una ‘stesa’ (spari all’impazzata di bande di camorristi per imporre il proprio potere intimidatorio sul territorio). Il 22 aprile scorso, i sicari della camorra non avevano esitato a seminare il terrore in via Fontanelle: la spedizione di morte davanti ad un circolo ricreativo proprio mentre in strada si trovavano dei bambini che si erano fermati a comprare delle granite da un rivenditore ambulante. Nel mirino dei killer esponenti della famiglia Vastarella, sodalizio di spicco della criminalità organizzata: Giuseppe Vastarella, di 42 anni ed il cognato Salvatore Vigna, di 41. Le vittime cercarono scampo all’interno di un circolo ricreativo, ma inutilmente. Tre le persone ferite nell’agguato. Per quella spedizione di morte sono state arrestate tra maggio e giugno cinque persone. Una di loro, tra l’altro, è figlio e fratello di due persone uccise in agguato a colpi di revolver a maggio di quest’anno.