La scelta dei nomi è importante. Nel caso dell’Ambito socio-sanitario C6 la denominazione è completamente inadeguata. Non calza per nulla. La struttura sovracomunale, formata da Aversa (capofila dall’ottobre 2019), Carinaro, Casaluce, Cesa, Gricignano, Orta di Atella, Sant’Arpino, Succivo e Teverola, doveva essere battezzata con l’appellativo di Cooperativa Gioia di Vivere. Sotto il dominio politico amministrativo, durato quasi un decennio, di Rany Pagano, ex presidente del C6, già sindaco, oggi assessore della giunta di Casaluce, la coop ha imbarcato un mare di soldi. Uno scrigno pesantissimo rimasto sul fondale fino a quando non è scattata l’inchiesta di Campania Notizie che ha scoperchiato un vero e proprio vaso di Pandora. Un pozzo senza fondo di soldi pubblici andati nelle casse sempre dei soliti noti. Quello più famoso è Mario Iovene, nipote dell’imperatore Pagano. La cooperativa di cui fa parte il parente stretto dell’assessore ai Lavori pubblici della giunta Tatone è sempre, o quasi, presente in tutti i progetti socio-sanitari messi in campo dall’Ambito. Una pioggia battente di denaro pubblico che ha inzuppato di soldi la Gioia di Vivere.
Nella coop, puntualmente baciata dalla Dea Bendata, c’è un altro parente di un politico di lungo corso. È Andrea Caiazzo, nipotino fortunato di Nicola Marino, che per circa 8 anni è stato vicesindaco nell’era Pagano e attualmente è consigliere comunale di maggioranza. Iovene e Caiazzo sono componenti del Cda della Gioia di Vivere (in basso la visura camerale). Due aitanti giovani in gamba. Sempre sorridenti. E iperattivi nel terzo settore. Recordman della cooperazione sociale. Per forza. Nelle attività promosse dall’Ambito C6 la loro coop è in terra, in cielo e in ogni luogo. Ha una sorta di esclusiva. In 3 anni e mezzo la ritroviamo in tre progetti costati ai contribuenti oltre un milione di euro: Home Care Premium Inps 2017, Rafforzamento del servizio sociale professionale d’ambito, Centro antiviolenza “Coccinelle”. Tramite una serie di associazioni temporanee di imprese (Ati), la Gioia di Vivere è come il prezzemolo. Va bene dappertutto.
E più la nostra inchiesta prosegue più si rompono salvadanai pieni di soldi pubblici. Nella ricostruzione della filiera pecuniaria, cornice del progetto per il Centro “Coccinelle”, abbiamo fatto un altro balzo dalla sedia quando è emerso che Il Sollievo Cooperativa Sociale a.r.l (capofila dell’Ati), assieme all’ubiqua Gioia di Vivere e ad altre coop, ha beneficiato di un altro finanziamento dell’ammontare di 42.804 euro. Che si aggiungono agli altri 125.072 euro già messi in saccoccia in due parti, una da 99.358 euro e l’altra da 25.714. Totale: 167.876 euro. Un bel po’, non vi pare? Ma non finisce qui. Per la Gioia di Vivere… dei nipoti di Pagano e Marino la coop di Iovene e Caiazzo ha spazzato via, stavolta addirittura da sola, tutta la concorrenza anche nella pianificazione della Regione Campania finalizzata a sostenere le donne vittime di violenza attraverso orientamento, lavoro, tirocini ed esperienze formative. La cooperativa di Iovene e Caiazzo infatti ha ottenuto per il 2018 la gestione del progetto “Svolta Pagina”, presentato dall’ambito C6. Importo? 64mila euro tondi tondi da spartirsi con enti di formazione. Alla presentazione a Casaluce dell’iniziativa partecipò, tra gli altri, l’assessore regionale alle Politiche sociali Lucia Fortini. Dalla foto in basso si evince lo smisurato affetto di Rany Pagano nei confronti del nipote Mario Iovene. Entrambi seduti al tavolo con l’esponente della giunta De Luca come in un quadretto di famiglia in stile Degas.
Abbiamo evidenziato anche Maddalena Zaccariello giusto per dovere di cronaca. In realtà agli incontri istituzionali del C6 il Comune di Casaluce è rappresentato da Pagano. Alle riunioni l’assessore delegata alla 328 fa la bella statuina. Addirittura Pagano interviene illustrando la posizione dell’ente sui punti all’odg e la Zaccariello, come uno scodinzolante cagnolino di compagnia, firma i verbali. È legittimo?
Alfonso Golia da sindaco di Aversa, capofila dell’Ambito, dovrebbe chiedere all’assessore delegato Ciro Tarantino di tenere gli occhi un po’ più aperti. Entrambi hanno fin dall’inizio dato fiato alle trombe della legalità per la nuova gestione del C6. Anche gli altri primi cittadini dovrebbero uscire dal letargo e chiedere quanto meno di aprire un’indagine interna. Si tratta di milioni di denaro pubblico, cioè della collettività, è doveroso sapere come sono spesi. Se non lo fanno sono complici. E responsabili sia politicamente, sia penalmente qualora dovessero intervenire le autorità competenti. Li avvisiamo per tempo: poi sarà inutile versare lacrime di coccodrillo.
Intanto consigliamo ai giovani senza lavoro e un po’ depressi per la loro situazione economica di passare nello stato di famiglia di Rany Pagano e Nicola Marino. Riavranno subito la Gioia di Vivere.
Mario De Michele
(continua…)
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FOTO QUADRETTO DI FAMIGLIA