Stamattina 14 novembre sono scese in piazza a Caserta più di quattromila tra studenti, precari, professori, disoccupati e immigrati contro le politiche del governo Renzi, “un governo antidemocratico – spiegano i promotori della manifestazione (Coordinamento studentesco casertano,Collettivo studentesco Casertano, Uniti si vince, Coordinamento studenti flegrei, Laboratorio politico ISKRA (Area Flegrea, Aversa, S Maria Capua Vetere), Movimento per lotta per la casa Caserta, S.I. COBAS Caserta, OPS, CSOA Millepiani, Cobas scuola, COC Napoli)- che sta approvando attraverso la fiducia leggi e provvedimenti che non fanno altro che devastare la società, partendo dalla scuola pubblica, minacciata dalla “Buona scuola” che mira alla privatizzazione della stessa, facendo sì che lo Stato non la finanzi più, finendo con lo “Sbloccaitalia” che non fa altro che devastare il nostro territorio attraverso il commissariamento delle zone a rischio ambientale, come Bagnoli, Taranto o la Terra dei fuochi, approvando cementificazione folli, tagliando finanziamenti ai trasporti e alla sanità pubblica, passando per il Jobs Act il cui unico scopo è quello di mandare per strada migliaia di lavoratori, devastando la loro vita e la società intera. Il corteo, partito alle 9.30 dalla stazione di Caserta con lo striscione ” Se viviamo e per marciare sulla testa del Re(nzi)” si è mosso per la città, sanzionando la sede del mattino con uno striscione (” il Mattino difende Caltagirone, noi difendiamo i nostri territori, il 7 nov a Bagnoli c’eravamo tutti”) e con un volantinaggio denunciando la disinformazione prodotta dal giornale di Caltagirone, destinatario tramite Fintecna delle regalie del Governo previste dallo sbloccaitalia per gli speculatori edilizi, che ha definito i movimenti scesi in piazza il 7 Novembre a Bagnoli reazionari e terroristi, decantando le politiche del governo Renzi come produttive per il nostro paese quando in realtà non fanno altro che consegnarlo ai poteri forti che sono rappresentati dal governo di Renzi stesso. Chiediamo infatti una informazione di parte che stia tra la gente e che non sia serva del potere e assoggettata economicamente a chi ci comanda antidemocraticamente. Sanzionando con cori l’istituto paritario cattolico “Salesiani” che rappresenta la borghesia che detiene il potere di questa terra, il corteo ha proseguito il suo cammino lungo Corso Trieste, arrivando in Piazza Gramsci. Qui con il tentativo di entrare in uno spazio comunale abbandonato e lasciato in mano ai privati seguendo la linea dei dettami del governo Renzi, nel parcheggio Pollio per tenere un’assemblea pubblica largamente partecipata sullo Sbloccaitalia e sulla Buona Scuola, abbiamo incontrato repressione e violenza da parte della Polizia che ha prima tentato di bloccarci e poi scelleratamente ha messo le mani addosso ad alcuni manifestanti che del tutto pacificamente tentavano di entrare nel parcheggio,cercando di impedire l’assemblea stessa e di chiudere fuori il corteo. Ma grazie alla determinazione dei manifestanti siamo riusciti ad entrare nello spazio ma mentre tentavamo di iniziare l’assemblea, la Polizia e la DIGOS, continuando la loro opera repressiva hanno tentato di identificare dei compagni. Abbiamo preso così la decisione di spostarci sui prati antistanti la Raggia di Caserta tenendo un’ampia assemblea pubblica ribadendo che questo governo noi non lo vogliamo e che crediamo fermamente che sia la gente che abita nei territori a decidere di se stessa e ribadendo l’idea che l’unico tipo di scuola è una scuola gratuita, a misura di studente, laica partecipativa e democratica. Questo è solo il primo passo verso la caduta del governo Renzi, non eletto, che cadrà di piazza grazie alle migliaia di persone che hanno manifestato oggi in tutta Italia. Lanciamo così l’assemblea pubblica mercoledì 19 nell’associazione “Nero e non solo” a Caserta, per costruire e continuare il nostro percorso di lotta”.

 

 

 

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