”La giornata di oggi non è stata sufficiente e ritorneremo per fare altri audizioni. Valuteremo con l’ufficio di presidenza della Commissione se ascoltare dei pentiti, ma di certo non ascolteremo Carmine Schiavone, dal momento che nelle interviste rese di recente non ha detto nulla di nuovo, ma ha raccontato solo fatti e circostanze già accertati dai magistrati in passato”.
E’ quanto ha dichiarato la presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi nel corso della conferenza stampa tenuta in prefettura a Caserta al termine della missione di oggi, nel corso della quale è stato effettuato un sopralluogo alla Resit dei Giugliano mentre la tappa di Casal di Principe è saltata per motivi di tempo. Stamattina sono stati ascoltati i prefetti di Napoli e Caserta Francesco Musolino e Carmela Pagano, i procuratori della Repubblica di Napoli Giovanni Colangelo con gli aggiunti Fragliasso, Greco e Melillo, di Santa Maria Capua Vetere Corrado Lembo con gli aggiunti Gay e Capasso, mentre stasera è stata la volta del procuratore di Napoli Nord Marino, di Nola Mancuso e dei rappresentanti della Coldiretti di Napoli e Caserta.
”E’ stato un vero e proprio sistema criminale quello che ha gestito il ciclo dei rifiuti tra Caserta e Napoli ma temiamo che questo sistema sia ancora all’opera, come confermato dai magistrati sentiti oggi. I rifiuti speciali dal Nord continuino ad arrivare e c’è chi vuole guadagnare con le bonifiche”. Ha risposto così Rosy Bindi ai cronisti che le chiedevano un bilancio della giornata e quali sono i rischi futuri connessi all’arrivo dei fondi per le bonifiche sbloccati dal Governo. ”Sull’attività di bonifica dovremo vigilare per fare in modo che le aziende che si aggiudicheranno gli appalti siano davvero pulite. Tra i suggerimenti datici quest’oggi dai magistrati – ha aggiunto – vi è quello condivisibile di prevedere una norma che escluda dai bandi per le mappature dei terreni le aziende che si sono macchiati di reati ambientali”.
