NAPOLI – Il Consiglio Regionale della Campania, presieduto da Paolo Romano, ha approvato in seconda lettura il disegno di legge ad iniziativa del Presidente della Giunta regionale, Stefano Caldoro, “Modifiche agli articoli 27,50 e 63 della Legge Regionale 28 maggio 2009, n.6 (Statuto della Regione Campania)” che riduce, sulla base delle norme nazionali e a decorrere dalla prossima legislatura, il numero dei consiglieri e degli assessori regionali della Campania, rispettivamente, dagli attuali 60 (oltre al Presidente della Giunta regionale) a 50 e dagli attuali 12 a 10.

La modifica statutaria riguarda, inoltre, il Collegio dei revisori dei conti, quale organo di vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica della gestione della Regione, che, dalla prossima legislatura, sarà composto da tre membri non consiglieri scelti mediante estrazione da un elenco nel quale possono essere inseriti i soggetti in possesso di specifica qualificazione professionale in materia di contabilità pubblica e gestione economica e finanziaria degli enti territoriali.

 

Sulla modifica statuaria è intervenuta la consigliera del gruppo di Centro democratico Diritti e libertà, Anita Sala annunciando voto favorevole e auspicando “che la legge elettorale della Regione Campania, che ha fatto scuola in Italia per la doppia preferenza di genere, non venga modificata avendo portato le tante donne elette un contributo qualificante ai lavori del Consiglio regionale”.

Dopo l’approvazione della modifica statutaria, con l’intervento del capogruppo del Pd Raffaele Topo, il Consiglio, presieduto, in questa parte dei lavori, dal Vice presidente Antonio Valiante, è passato al secondo tema all’ordine del giorno, ovvero lo stato di attuazione dei grandi progetti cofinanziati con i Fondi Europei e, in particolare, sul grande progetto del porto di Napoli, argomenti sui quali il gruppo del Pd ha chiesto una seduta consiliare monotematica.  Il capogruppo del Pd ha sottolineato che “il Pd è per accelerare il progetto del porto di Napoli e, per questo, è fondamentale anche la scelta del presidente dell’Autorità portuale, che abbia comprovata esperienza nel settore e che dia slancio al progetto” e ha sottolineato che “la giunta deve fornire un report sullo stato delle singole iniziative, sui progetti finanziati con fondi strutturali in corso, per poter spezzare pezzi di questa programmazione dei fondi europei sulla nuova ed usarli sulla nuova, per poter dare slancio al piano di azione e di coesione, ed aprire un nuovo e costruttivo confronto sull’avanzamento dei progetti finanziati da fondi europei rafforzando il dialogo con le parti sociali e con l’Associazione nazionale dei Comuni italiani, interlocutore fondamentale per la crescita del territorio”.

Dopo l’intervento di Topo, ha preso la parola il Presidente della Giunta regionale Stefano Caldoro.

Aprendo il dibattito consiliare, il capogruppo vicario del PdL Pasquale Giacobbe ha sottolineato “l’importanza di dare vita ad un confronto politico su questi temi che sono fondamentali per lo sviluppo di Napoli e della Campania  sui quali la Giunta guidata dal Presidente Caldoro si sta impegnando con grandi risultati, riconosciuti sul piano nazionale ed europeo. Noi abbiamo scommesso in un Sud dove la Campania potesse diventare la “Nuova Padania” per lo sviluppo futuro del Mediterraneo nel quale il porto di Napoli è chiamato a svolgere un ruolo fondamentale, in quanto primo datore di lavoro di Napoli, sul piano commerciale, turistico, delle comunicazioni; il porto di Napoli di Napoli è un grande progetto che va collegato ad altri grandi progetti, come quello dell’area archeologica di Pompei per puntare sullo sviluppo turistico” – ha proseguito Giacobbe – per il quale “ per la prima volta la Regione Campania, grazie alla Giunta Caldoro, mette in campo progetti così importanti e senza ritardi, anzi anticipando le altre regioni, come registrato da Bruxelles.  Il porto di Napoli è una scommessa importante sul futuro dove, però, ci sono veti incrociati tra cui le lentezze del governo nazionale e l’incapacità della classe dirigente del territorio di fare squadra – ha proseguito Giacobbe –  sottolineando che il Pdl è pronto a sollecitare, anche con la minoranza, un documento a sostegno dei grandi progetti che puntano allo sviluppo del territorio, senza se e senza ma, e a fare un invito al Governo chiedendo un invito al vice ministro De Luca per un impegno attivo per lo sviluppo infrastrutturale della Campania”.

Dopo Giacobbe è intervenuto il consigliere Antonio Marciano (Pd) sottolineando che “per la terza volta questo Consiglio regionale parla di fondi europei grazie all’iniziativa del Pd e già questo dato è motivo di rilievo critico perchè in questi tre anni di legislatura non c’è stato un confronto ordinario e ordinato tra Consiglio e Giunta su temi tanto importanti. Questo metodo di lavoro ha svuotato questo Consiglio regionale della propria funzione di programmazione e di indirizzo e ha privato questa regione del confronto su temi fondamentali per lo sviluppo”– ha aggiunto Marciano -, ricordando che  “nel dicembre scorso in Consiglio regionale il Pd aveva sottolineato il rischio di ritardi e problemi sul grande progetto del porto di Napoli che, per la carenza di infrastrutture e di una vera strategia di crescita e di sviluppo, sta perdendo di competitività con la riduzione di traffico merci e crocieristico  e conseguente perdita di posti di lavoro. Numeri alla mano, anche la percentuale di spesa dei fondi europei non è soddisfacente – ha aggiunto Marciano – ; entro il 30 giugno la Regioni devono presentare la programmazione dei nuovi fondi europei ma non si comprende la Campania a che punto sia. Su questi temi importanti il Pd chiede al governo regionale risposte chiare e precise ed una reale capacità costruttiva”. L’esponente del Pd ha anche evidenziato che “la mancanza di una seria programmazione nell’impegno e nella spesa dei fondi Ue da parte della Giunta Caldoro emerge anche dalla mancata pubblicazione ufficiale del cronoprogramma sullo stato di attuazione e, dunque, sull’avanzamento dei grandi progetti, un gap che è di sostanza e di forma anche sul piano della mancanza di trasparenza”.

Il consigliere Corrado Gabriele (Pse) ha evidenziato che “ci vuole coraggio da parte del presidente della Giunta per sostenere che per i grandi progetti e per il porto di Napoli va tutto bene perché, ad oggi, non è stato speso un euro di questo grande progetto per il porto di Napoli che è solo la punta dell’iceberg di un governo regionale che non è stato capace di costruire alcunché in termini di sviluppo e occupazione e che è stato azzoppato dalla sua stessa maggioranza”. “Da 1095 giorni, da tanto dura questo governo regionale giunto al termine, c’è una incompatibilità tra questo governo regionale e le esigenze dei cittadini campani – ha detto l’ex assessore regionale al lavoro – e questa è una legislatura che si ricorderà solo per lo svuotamento di ruolo di questo Consiglio regionale”.

Per Luciano Schifone (PdL) “la Campania, nell’ambito del confronto con il tavolo di partenariato, sta portando avanti una spesa consistente e qualificata dei fondi strutturali, in tale ottica il progetto del porto di Napoli è fondamentale e strategico rispetto alla programmazione complessiva, ed è un progetto di grande complessità se solo si pensa alla composizione del comitato portuale, sul quale interferiscono diversi centri decisionali. L’allarme lanciato dal presidente Caldoro riguarda proprio il rischio che non ci sia una convergenza che consenta di fare decollare questo grande progetto – ha sottolineato Schifone – ma è una partita che non si può assolutamente perdere ed è per questo che il PdL è prima linea per concretizzare questo fondamentale strumento di sviluppo e di occupazione”.

Il capogruppo del Pse Gennaro Oliviero si è soffermato su questioni più strettamente politiche: “questa mattina il Consiglio discute del porto di Napoli ma sullo sfondo c’è la crisi politica di questa maggioranza che ha visto il PdL e l’Udc abbandonare l’aula nell’ultima seduta e far venire meno il proprio supporto e il gruppo Caldoro presidente che ha diffuso un documento che esprimete fibrillazione politica. Con questo quadro politico non c’è progetto, grande o piccolo, che possa andare avanti. Per questo il Pse chiederà un dibattito sulla crisi politica della maggioranza”.

Anche il capogruppo de I Moderati Edoardo Giordano ha evidenziato che “il porto di Napoli è un progetto dalla visione limitata perché non potrà andare oltre l’attuale margine di sviluppo mentre ciò che manca è una visione strategica e complessiva di sviluppo infrastrutturale del territorio che investa anche le aree interne e la crescita armonica di tutto il territorio”.

Il consigliere del gruppo Caldoro presidente Giovanni Fortunato ha evidenziato che “la portualità è il motore fondamentale per lo sviluppo economico della Campania dove il Mediterraneo diventa il fulcro della commercialità e del turismo per il rilancio dell’intero territorio. Quindi, circa 500 milioni da destinare ad un grande progetto – ha proseguito Fortunato – sottolineando che oggi la Campania vive un momento di grave crisi economica in gran parte dovuta alle responsabilità politiche di chi ha governato nel passato e la giunta Caldoro sta compiendo un’opera eccezionale per dare speranza al territorio puntando sulla portualità di Napoli e di Salerno come volano di sviluppo del territorio”.  Fortunato ha anche lanciato diverse proposte, tra cui stralciare le risorse per i porti, pari a 75 milioni di euro, da quelle dei trasporti, puntare sulla portualità complessiva del territorio campano tenendo conto che, con 49 approdi, la Campania è al regione con la maggiore densità portuale ed istituire con legge regionale istituire due autorità portuali a carattere regionale a Napoli e a Salerno.

A concludere i lavori consiliari l’intervento di replica del Presidente Caldoro.

 

 

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