Governo e centrodestra in confusione alla Camera. L’esecutivo va due volte sotto sulle mozioni dell’opposizione, vota non seguendo le indicazioni del ministro dell’Ambiente e alla fine indirizza il decreto sui rifiuti (sgradito alla Lega) in Commissione.
Tanto che il segretario del Pd Pier Luigi Bersani parla apertamente di uno scambio Lega-Pdl, tra lo stop al decreto e il voto segreto per il deputato del Pd Alfonso Papa. Governo battuto due volte. Con i voti della sola opposizione nell’aula della Camera è passata una parte di una mozione dell’Idv sui rifiuti, su cui il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, aveva espresso parere favorevole, ma contro cui hanno votato i deputati di maggioranza e tutti i ministri. Prestigiacomo si è astenuta mentre tutti i membri del governo in aula votavano no. Il testo dell’Idv, su cui comunque il ministro aveva espresso parere favorevole, è passato con 287 no, 296 sì e sei astenuti. Successivamente, su altre mozioni, come quella dell’Udc e del Pd, a fronte del parere favorevole del governo, ministri, sottosegretari e deputati della maggioranza hanno espresso un voto di astensione. Infine l’esecutivo è andato sotto nuovamente su una mozione dell’Api. A questo punto dai banchi di opposizione si è ripetutamente urlato: ‘Dimissioni, dimissioni’. Il capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto si è più volte recato al banco del governo a parlare con il ministro Prestigiacomo ed è stato più volte invitato dal presidente Fini a tornare al proprio banco. Alcuni ministri si sono avvicinati alla Prestigiacomo, primo fra tutti Ignazio La Russa, per comprendere il significato del suo atteggiamento. Una vera e propria scenata tra il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, e il ministro Michela Brambilla. Subito dopo il rinvio in commissione del decreto rifiuti, Cicchitto in transatlantico si è scagliato contro la collega. A separarli, prima che il confronto degenerasse, il coordinatore del partito Denis Verdini che ha letteralmente spostato di peso e trascinato via il ministro del Turismo visibilmente scossa. La replica della Prestigiacomo. “Non mi sento sconfessata – dice il ministro – Oggi è una giornata di particolare confusione ed è evidente che ci sono stati voti pasticciati, di cui mi rammarico, ma non mi sento sconfessata perchè non posso certo cambiare idea sul parere ad una mozione che chiede che i soldi per la Campania siano spesi con trasparenza”. “Nonostante il parere favorevole del ministro Prestigiacomo l’intero governo ha votato contro e per dissociazione mentale lo stesso ministro si è astenuto. Fate ridere” attacca Roberto Giachetti del Pd. “Quello che sta accadendo in aula – rincara Walter Veltroni – non l’ho mai visto. Il parlamento non è un luogo dove si può giocare. Tantopiù in assenza di una maggioranza e di una divisione che oggi è verificabile. Il governo dovrebbe trarne le conseguenze”. “Il governo è vittima di un colpo di sole. Non vorremmo che questa sceneggiata patetica fosse il frutto di un patto scellerato tra Lega e Pdl che prevede l’affossamento del decreto rifiuti per compiacere la Lega in cambio del voto contro l’arresto di Papa” afferma il capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi. L’aula della Camera ha approvato la proposta del relatore di rinviare in commissione il decreto legge sui rifiuti in Campania. Su un’analoga proposta ieri la maggioranza era stata battuta. Viste le divisioni nella maggioranza 1, il provvedimento sembra a questo avviarsi verso un binario morto, fino alla decadenza, a settembre. Irata la reazione del Pd: “Dietro il rinvio c’e’ un prezzo da pagare: è il voto di questo pomeriggio. Lo scambio è tra i rifiuti di napoli e il voto della Lega sull’arresto di Papa” dice Dario Franceschini. “Il governo è in stato confusionale. Vedo che vuole andare avanti, ma così fa male al Paese” commenta il leader Udc Pier Ferdinando Casini.