“Ci servono kamikaze”, “Ci vuole il morto”, “Se non si fa qualche reato serio il lavoro non esce”, “Devo vedere come sfondare la testa a quelli dei Palazzi, a settembre”: ci sono espressioni particolarmente violente tra quelle usate nelle loro conversazioni dai disoccupati ai quali gli agenti della Digos, coordinati dal vicequestore Luigi Bonagura, hanno notificato oggi ordinanze cautelari.

Le intercettazioni, sia telefoniche sia ambientali, sono contenute nel provvedimento emesso dal gip Eduardo De Gregorio su richiesta del pm Raffaello Falcone. Il riferimento ai kamikaze fatto da Salvatore Annuale, secondo il giudice, non è “da intendere alla lettera, essendo per fortuna l’indole partenopea di regola poco propensa al fanatismo”, ma “il significato indiretto di incitamento alla violenza non deve sottovalutarsi, considerato che in realtà molti gesti violenti furono compiuti dagli aderenti al sodalizio”. Sempre Annuale, leader dei disoccupati, criticando il piano sul lavoro della Regione, teorizza la necessità di organizzare scontri tanto violenti da provocare la morte di un esponente delle forze dell’ordine: “Noi vogliamo fare la guerra, siamo sul terreno della guerra, dobbiamo scendere una settimana intera… Un giorno stanno venendo loro da lontano e li abboffiamo (riempiamo, ndr) di pietre, un altro giorno gli buttiamo le fionde, un altro giorno saliamo sulla statua e un altro giorno facciamo il sotto e sotto e ci diamo a mazzate… Ragazzi, ci vuole lo scontro, ve lo dico papele papele (chiaro chiaro, ndr), ci vuole il morto e pregate la Madonna che il morto non deve essere uno di mezzo a noi, ma dev’essere uno della controparte. Se non c’è il morto non andate a lavorare”.

 

 

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