Le Squadre Mobili delle Questure di Napoli e Roma hanno fermato, nel Parco Verde di Caivano, Antonio Ciccarelli, 43 anni, ritenuto a capo dell’omonimo clan attivo nella provincia di Napoli, tra Caivano, Frattamaggiore, Frattaminore e Cardito. Ciccarelli, detto “Tonino ‘a monnezza”, è stato preso nella sua roccaforte. Fermati anche altri 14 fiancheggiatori. Sono accusati di associazione finalizzata allo spaccio di stupefacenti aggravata dall’avere agevolato un clan di camorra. Il provvedimento di fermo nei confronti del boss Antonio Ciccarelli e di altre 14 persone ritenute a lui vicine, è stato emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Nel Parco Verde di Caivano (Napoli) è attiva una delle piazze di spaccio più importanti del Napoletano. Lì, il clan Ciccarelli, nato da una costola del clan Moccia, vende hashish, marijuana, cocaina e kobret. I fermi sono stati disposti nell’ambito delle indagini sull’omicidio di Modestino Pellino, avvenuto a Nettuno, in provincia di Roma, nel luglio del 2012, nell’ambito di una faida interna al gruppo camorristico. Nell’operazione sono impegnati 200 agenti, tra uomini e donne, compresi reparti speciali, unità cinofile, elicotteri e reparti Prevenzione Crimine. L’operazione, condotta congiuntamente dalle Squadre Mobili di Roma e Napoli, è tuttora in corso. Le Squadre Mobili delle Questure di Napoli e Roma, insieme agli agenti del commissariato di Afragola diretti da Sergio Di Mauro, hanno fermato, nel Parco Verde di Caivano, Antonio Ciccarelli, 43 anni, ritenuto a capo dell’omonimo clan attivo nella provincia di Napoli, tra Caivano, Frattamaggiore, Frattaminore e Cardito. Ciccarelli, detto «Tonino ‘a munnezza», è stato preso nella sua roccaforte. Fermati anche altri 14 fiancheggiatori. Sono accusati di associazione finalizzata allo spaccio di stupefacenti aggravata dall’avere agevolato un clan di camorra. Le investigazioni, corroborate dalle dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia, hanno fatto piena luce sulle attività di gestione delle piazze di spaccio del Parco Verde di Caivano, territorio controllato dalla pericolosa associazione facente capo ad Antonio Ciccarelli, detto “Tonino ‘a munnezza”, a carico del quale sono emersi concordanti e puntuali riscontri in ordine ai reati contestati.

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