E’ morto la scorsa notte nell’ospedale Campolongo di Eboli (Salerno) Natalino Migliaro, il giovane massacrato di botte da due sconosciuti incappucciati la notte tra il 4 e 5 ottobre scorso, mentre era in auto con la fidanzata sul litorale di Battipaglia (Salerno). Natalino Migliaro fu trasportato in un primo momento nell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno. Le sue condizioni apparvero subito molto gravi. In corso indagini dei carabinieri per individuare gli autori della feroce aggressione. La fidanzata del giovane di 33 anni deceduto in ospedale dopo essere stato massacrato di botte la notte tra il 4 e 5 ottobre scorsi – è stata violentata dai malviventi incappucciati che hanno sorpreso la coppia nella loro auto dopo che si erano appartati. I due si trovavano sull’Aversana, nel Salernitano, quando è avvenuto il fatto. Gli investigatori ipotizzano che l’aggressione sia scattata dopo il tentativo di rubare la vettura, una Lancia Musa. I malviventi però, a causa del cambio automatico, non sono riusciti a inserire la retromarcia per fuggire: in quel momento si sarebbe scatenata la furia dei due che hanno violentato la ragazza, 26enne di Eboli, e massacrato di botte il fidanzato. Il giovane venne trasportato nell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno dove è stato prima in rianimazione e poi nel reparto di degenza. Le condizioni del ragazzo, dopo una fase molto critica, sembravano essere in lieve miglioramento, tanto che, in un secondo momento, Natalino è stato trasferito al Campolongo Hospital di Eboli, centro di medicina fisica e riabilitazione. Il trentenne, invece, è deceduto per arresto cardiaco. Sul caso indagano il Nucleo Investigativo provinciale dei carabinieri e i carabinieri della Compagnia di Battipaglia, diretti dal Capitano Giuseppe Costa. Subito sono emersi alcuni punti oscuri nella ricostruzione dell’aggressione. Non è ben chiaro come mai i due giovani si trovassero in una zona così buia e non certamente adatta ad una coppia, per di più non era certo il luogo adatto per trascorrere un compleanno (quella sera Natalino compiva gli anni). L’aggressione, infatti, è avvenuta in una stradina di campagna in un campo di mais. Nella zona non vi sono telecamere di sorveglianza che abbiano potuto riprendere gli assalitori e chiarire alcuni punti non ancora definiti. Anche il ragazzo, che era stato ascoltato dai carabinieri, non aveva fornito indizi utili per identificare gli aggressori.

 

 

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