29 persone sono finite in carcere, 10 ai domiciliari, 12 divieti di dimora e 5 obblighi di presentazione alla polizia giudiziari. Le indagini sono iniziate nel 2012 dalla Dda di Napoli e dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere. Le indagini hanno permesso di scovare a Napoli una stamperia clandestina in grado di ottenere ingenti quantitativi di banconote. A gallinacci nel Lazio una zecca clandestina per il conio di monete e ad Arzano un centro in cui si falsificavano marche da bollo e gratta&vinci.
Secondo gli inquirenti le banconote prodotte da questo gruppo criminale erano “di ottima fattura”, cioè in grado di ingannare praticamente chiunque. Impressionante la gerarchia dell’organizzazione che poteva contare su ben quattro livelli: deposito di stoccaggio, i grossisti, i fornitori e gli smerciatori.