CASERTA-SALERNO Specializzati nell’apertura delle serrature più inviolabili, come quella munita di cilindro europeo, ritenuto il più sicuro contro ogni tipo di effrazione. La banda di ladri, tre cittadini georgiani e due ucraini, fermata stamani nel Casertano dagli agenti della squadra mobile della questura di Salerno, diretti dal vice questore Claudio De Salvo, assieme ai colleghi della questura di Caserta, negli ultimi quattro mesi avrebbe messo a segno numerosi furti a Salerno ma anche nel capoluogo di Terra di Lavoro.

Gli inquirenti ritengono che a Salerno la banda abbia messo a segno almeno una quarantina di furti che avvenivano per lo più in mattinata o nel primo pomeriggio negli appartamenti. Nel corso del blitz della polizia effettuato stamani a Casal di Principe e Casapesenna in provincia di Caserta, sono sfuggiti all’arresto altri due cittadini georgiani, mentre per altri tre, sui quali non sarebbero emersi gravi indizi di colpevolezza, sarà disposto il decreto di espulsione dal territorio nazionale. Nel corso delle perquisizioni domiciliari i poliziotti hanno rinvenuto numerosi attrezzi per lo scasso, molti dei quali di fabbricazione georgiana e di alta precisione. Inoltre, è stata recuperata anche numerosa refurtiva come diamanti, oggetti in oro, orologi Rolex ed addirittura un violino. Nel corso della conferenza stampa svoltasi stamani nella questura di Salerno, è stato mostrato come un cilindro europeo, attraverso una particolare tecnica utilizzata dai malviventi, poteva essere tranquillamente violato. Nel cilindro infatti i ladri inserivano un passepartout e successivamente con solo due colpi di martello, le mandate venivano eliminate e la porta, senza alcun segno di effrazione, veniva aperta. A quel punto il pensiero dei derubati, quando denunciavano il furto alla polizia, era rivolto per lo più a chi era in possesso delle chiavi dell’appartamento o a coloro i quali le chiavi potevano essere state affidate, visto che la serratura non presentava alcun segno di effrazione. I cinque arrestati ora sono rinchiusi nel carcere di Salerno a disposizione dell’autorità giudiziaria, mentre le indagini proseguono per risalire anche ad eventuali basisti. Al vaglio degli inquirenti ci sarebbero anche alcune intercettazioni telefoniche, dalle quali potrebbero emergere nuovi importanti indizi.

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