Il film è un cult: “Miseria e Nobiltà”. Il protagonista è Antonio De Curtis, in arte Totò. La frase del Principe della risata è celeberrima: “Pasqua’ (la “spalla”, ndr), tu con questa fame digerisci pure le corde di contrabbasso!”. La pellicola è ambientata a Napoli nel 1890. A Succivo nel 2020 c’è qualcuno ancora più affamato da mettere a durissima prova l’apparato digerente. È talmente indigente da metabolizzare rame, fil di ferro e metalli vari. Va a cibarsi tutti i giorni all’interno dell’isola ecologica. E cannibalizza i rifiuti elettronici. Materiali che vanno trattati correttamente e destinati ad un recupero differenziato. Sono gli ormai noti RAEE, acronimo di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. Piccoli e grandi elettrodomestici, dispositivi informatici e di illuminazione, dispositivi medici, distributori automatici, solo per citarne alcuni. Prodotti composti da rame, ferro, acciaio, alluminio, piombo e vetro. E qui compare il lupo famelico che ingurgita tutto il materiale contenuto in televisori rotti, frigoriferi, lavatrici, computer, batterie per auto e tanti altri oggetti di consumo sversati nell’isola ecologica allestita dal Comune di Succivo in violazione delle più elementari norme di sicurezza.
Puntualmente infatti i prodotti depositati nel centro di raccolta sono svuotati di rame, ferro, acciaio, alluminio e piombo. La pietanza più appetitosa è il rame. Non se ne trova nemmeno un filo in nessuno dei grandi e piccoli elettrodomestici. Lo sconosciuto metallivoro ha preso l’abitudine di fare la “scarpetta” con pane e rame. Che collo enorme avrà quel poveretto per ingoiare tutto quel metallo. E uno stomaco di ferro, per forza di cose. Tra i succivesi circolano anche ipotesi diverse da quella del mangiatore di rame, ferro e acciaio. Gli oggetti non vengono svuotati da un uomo che soffre per i morsi della fame ma da uno che è assetato di soldi. Un ladro metallurgico che estrae dai prodotti i materiali rivendendoli al mercato nero dei compratori soprattutto di rame. Chi potrebbe commettere una schifezza del genere? Solo un delinquente abituale. Un bandito nato e pasciuto. Uno dalle sembianze del verro.
Visto che il giro d’affari dei metalli rubati sta andando a gonfie vele non sarebbe il caso di effettuare una verifica per accertare come mai i prodotti depositati nell’isola ecologica sono vuoti? Il lavoratore socialmente utile addetto alla struttura è tale Michele Aletta, arrestato e poi assolto ma tuttora coinvolto in un processo per camorra, oltre che noto braccio armato del clan locale Mundo-Lucariello. Mai scelta fu più azzeccata! Ma secondo il vicesindaco Salvatore Papa, che è cognato del buon Aletta, è stato scelto il suo parente perché nessuno degli altri lsu aveva dato la disponibilità di occuparsi dell’isola ecologica. Nemmeno da noi che siamo ingenui e pessimi cronisti si può pretendere di credere sulla parola alle affermazioni di Papa. Sarebbe troppo. Quindi nel dubbio attendiamo che il sindaco Gianni Colella (che sottoscrive comunicati stampa scritti in italiano, strano) renda pubblica la richiesta formale di disponibilità avanzata ai lavoratori socialmente utili e le relative risposte a essere impiegati presso l’isola ecologica.
A parte questo, fate un piccolo sforzo di immaginazione. Nella stanza c’è il sindaco facente finzione (Colella), il vero primo cittadino (Papa) e tutti gli lsu, incluso Aletta, cognato del vicesindaco e in odore di camorra. Domanda di Colella: chi vuole essere addetto all’isola ecologica? Risposta di Aletta: “Io”. Secondo voi qualche altro lavoratore si sarebbe mai opposto a un picchiatore con una carriera trentennale alle spalle? Nessuno ha fiatato. Sarà partito anche uno scrosciante applauso di giubilo. Se fosse ancora vivo Totò sarebbe d’accordo pure lui. Magari col suo innato senso della comicità direbbe ad Aletta: “Miche’, tu con questa fame digerisci pure le corde di contrabbasso!”.
Mario De Michele
(continua…)