Ad Orta di Atella potrebbe essere il Psi la vera sorpresa alle elezioni politiche. Il partito di Nencini avrebbe incassato al Senato il pieno appoggio del sindaco Angelo Brancaccio. L’intesa sarebbe stata siglata durante un incontro segreto che si è svolto mercoledì scorso in un’abitazione privata di Orta.

Attorno al tavolo il primo cittadino e Marco Di Lello, coordinatore della segreteria nazionale del Psi e candidato alla Camera in Campania 1. I due di cosa hanno parlato? Presto detto. Brancaccio sta valutando l’ipotesi di aderire al Psi, portandosi con sé, come ha sempre fatto, tutto il suo gruppo. E in vista del passaggio in blocco nel partito di Nencini avrebbe assicurato a Di Lello il sostegno alle elezioni politiche.

Ma perché solo al Senato? Semplice: perché la lista dei socialisti è presente solo per la corsa a Palazzo Madama, mentre alla Camera il Psi ha piazzato propri uomini (come nel caso di Di Lello) nelle liste Pd. Alla Camera invece i brancacciani correranno in ordine sparso: alcuni voteranno per il Mir di Giampaolo Samorì (anche per la presenza di candidati locali), altri si schiereranno per il Pdl, qualcuno sosterrà Grande Sud.

Insomma, ci sarebbe l’intesa per un voto disgiunto: al Senato per il centrosinistra (Psi), alla Camera per il centrodestra (partiti vari). Una politica dei due forni finalizzata anche ad altri futuri accordi, che si intrecciano con le comunali e le regionali.

L’intesa sul passaggio di Brancaccio e company al Psi prevederebbe, da un lato, il via libera al socialista Luigi Ziello per la candidatura a sindaco alle prossime amministrative; dall’altro, un posto nella lista del Psi per l’attuale primo cittadino, che però sarebbe orientato a far scendere in campo la figlia Tanya. Garante del patto sarebbe proprio Marco Di Lello.

Ma se si trovasse la quadratura del cerchio, come la prenderebbe Gennaro Oliviero? Presumiamo male, malissimo. Il consigliere regionale socialista ha già subito uno smacco clamoroso: si è visto soffiare all’ultimo minuto, dallo stesso Di Lello, una candidatura blindata alla Camera in Campania 2. Ora potrebbe correre il rischio di trovarsi in lista nella prossima competizione elettorale per la Regione un candidato “pericoloso” (Brancaccio o la figlia), cioè in grado di competere per l’elezione nel parlamentino campano.In tal caso, Oliviero potrebbe essere fatto fuori per la seconda volta.

Per avere una conferma o meno del patto tra il sindaco ortese e Di Lello dovremo aspettare pochi giorni. All’indomani del voto avremo una prova schiacciante: i consensi che otterrà il Psi al Senato. Il bacino elettorale dei socialisti ortesi è di circa 300 voti. Se dalle urne usciranno oltre mille schede gialle con la croce sul simbolo del Psi allora potremo affermare con certezza che dietro c’è lo zampino di Brancaccio.

Non solo. Avremo la riprova che lui e il suo gruppo sono pronti all’ennesimo salto della quaglia.

Mario De Michele

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