Hanno agito nel giorno in cui la società civile di Mondragone ha alzato la testa e si è ribellata alla camorra e alle sue intimidazioni dinamitarde. E’ stato un’attentato dall’alto valore simbolico quello di ieri sera a Mondragone, dove, ancora una volta, nel mirino della criminalità è finito il vicensindaco e assessore alla legalità Benedetto Zoccola. Ieri sera un ordigno è stato fatto esplodere a poca distanza dall’abitazione dell’esponente della giunta Schiappa nonché testimone di giustizia per aver denunciato la camorra. Stando alle prime ricostruzioni non si dovrebbe essere di fronte ad un gesto di un dilettante, in quanto chi ha piazzato l’ordigno ha dovuto eludere la pattuglia della vigilanza dinamica dedicata che fa la spola tra l’abitazione e lo studio dell’assessore, ma soprattutto ha neutralizzato le registrazioni dell’impianto di videosorveglianza piazzando un’auto con gli abbaglianti accesi. Segnali inquietanti di un’inaccettabile azione di forza che segue di una decina di giorni l’attentato allo studio professionale del vicesindaco, il quale mostra ancora i segni di quell’esplosione. Da allora, infatti, è costretto a indossare una benda di protezione sull’occhio destro. Le indagini delle forze dell’ordine vanno avanti in tutte le direzioni, anche perché bisogna capire se i due episodi sono collegati.

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