Lo striscione “Genny vive” sulla fiancata della chiesa, di lato l’ulivo piantato in memoria di Gennaro Cesarano, il diciassettenne ucciso al Rione Sanità, a Napoli, nella notte tra sabato e domenica scorsi. Nella fiaccolata di stasera nel rione Sanità di Napoli le protagoniste sono le mamme, “arraggiate” (arrabbiate, in napoletano, ndr) prima che preoccupate. “Non pensatelo nemmeno che fosse lui l’obiettivo – dicono – se lo fosse stato avrebbero sparato e sarebbero andati via, invece no, hanno continuato”. E sono le mamme, insieme a tanti bambini, a reggere lo striscione che apre la fiaccolata con la scritta: “No camorra”. “Vogliamo vivere – urlano – e vogliamo giustizia”. La gente del quartiere chiede protezione per i propri ragazzi e continua a sostenere, con forza, che Genny non aveva nulla in comune con la criminalità: “Non era come l’hanno descritto – dice un giovane – aveva piccoli precedenti, ma chi non ha commesso sciocchezze? Genny non spacciava, non apparteneva ad alcuna cosca”. La piazza è piena quando parte il corteo che attraversa le stradine del quartiere: ha cominciato a riempirsi già nel primo pomeriggio. “Viviamo in un quartiere malfamato ma vogliamo un futuro”, affermano i tanti giovani che partecipano alla fiaccolata.
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