Il raid nel corso del quale fu ucciso Genny Cesarano, la notte del 6 settembre 2015, rappresentò una ritorsione da parte del boss Carlo Lo Russo dopo una ‘stesa’ organizzata dal boss rivale, Pierino Esposito, nel ‘suo’ territorio di Miano, quartiere a nord di Napoli. A spiegarlo agli inquirenti è stato lo stesso Carlo Lo Russo, mandante della spedizione punitiva che ha scelto di collaborare con la giustizia. In seguito alle sue dichiarazioni e ad altri riscontri investigativi sono state emesse le quattro ordinanze di custodia. I destinatari, già in carcere per altri reati, sono Antonio Buono, Luigi Cutarelli, Ciro Perfetto e Mariano Torre. Nel corso del raid furono esplosi per 24 colpi di pistola con almeno tre diverse armi. Gli aggressori spararono all’impazzata senza avere la certezza che tra quel gruppo di ragazzi che si intratteneva in strada vi fossero esponenti del clan rivale. Le indagini sono state coordinate dai pm della DDA Henry John Woodcock e Enrica Parascandolo e dal procuratore aggiunto Filippo Beatrice.

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