Napoli #incrocialebraccia. Il blocco sociale di non rappresentati e non tutelati esce dalla rete e si materializza nelle strade delle principali città italiane. Due i cortei organizzati nel capoluogo partenopeo. Il primo, con circa duemila studenti, si è mosso da Piazza Del Gesù con l’obiettivo dichiarato di raggiungere la sede di Confindustria in Piazza dei Martiri. Il secondo, invece, è partito da Piazza Mancini, attraversando alcuni quartieri popolari come Poggioreale e Arenaccia, ed ha occupato la Tangenziale da Corso Malta fino a Capodimonte per tornare a sfilare nel centro di Napoli. fino a piazza Dante. ‘Siamo diecimila’ hanno urlato più volte i promotori dall’amplificazione posta alla testa del lungo serpentone, composto da precari, studenti medi e universitari, disoccupati organizzati, Cobas, Usb, Rete No Triv, Comitato No Inceneritore di Giugliano, Rete della Conoscenza, Unione degli studenti e gli attivisti della campagna per il diritto all’abitare Magnnemmec o pesone. Al concentramento a due passi dalla stazione si intravedono anche le bandiere della Fiom, dopo che Landini ha partecipato ad un’assemblea a Roma con i promotori della giornata di mobilitazione. I manifestanti non sono rassegnati a subire un futuro di precarietà e paghe da fame, come quello che ha deciso di riservare loro chi a Roma sta scrivendo le riforme sventolando la bandiera dell’austerità. Dal microfono gli interventi si succedono a ripetizione perché la priorità di chi manifesta è comunicare i contenuti dello sciopero a chi guarda, anche con un pizzico di stupore, dal ciglio del marciapiede un corteo rumoroso e colorato che ha tra le sue parole d’ordine l’opposizione al Jobs Act e alla Buona scuola di Renzi. Ma la mattinata odierna è stata accompagnata anche da una serie di azioni. La rete ’Stop biocididio’ ha occupato la direzione sanitaria dell’Ospedale Cardarelli reclamando l’avvio degli screening sanitari per i residenti della Terra dei Fuochi. Gli occupanti case hanno occupato l’ufficio anagrafe di piazza Dante per reclamare la residenza contro il decreto Lupi. La mobilitazione continuerà nel pomeriggio. A partire dalle ore 17,00 gli attivisti torneranno in via Roma e prenderanno di mira i negozi delle grandi multinazionali, dove contratti a termine e paghe basse sono la regola. In serata gli ‘strikers’ si sposteranno a Piazza Bellini con l’obiettivo di denunciare le condizioni dei lavoratori nei locali della movida.
Angelo Golia