La scarsa collaborazione offerta dai cittadini alle indagini sull’uccisione di Genny Cesarano, è stata evidenziata dal procuratore Giovanni Colangelo, e dal questore Guido Marino. Colangelo, soffermandosi sul delitto “che ha scosso le nostre coscienze”, ha sottolineato la reticenza da parte dei testimoni. “Non escludo una iniziale passiva reticenza. Non chiedo alla gente di compiere atti di eroismo ma ai cittadini atti di quotidiana ordinaria legalità”.”I ragazzi che erano in compagnia della vittima li abbiamo dovuti snidare” ha detto il questore riferendosi ai giovani che stazionavano in strada con Cesarano. Parlando di alcune testimonianze, ha anche parlato “di spregevole reticenza”. Marino, come il procuratore, ha elogiato l’attività investigativa: “Dire che lo Stato è assente è una spudorata menzogna. Di questa polizia e di questa magistratura ci si deve fidare”. Per il procuratore aggiunto Filippo Beatrice “gli amici di Genny’ hanno reso dichiarazioni ‘rivelatesi reticenti”.