La famiglia di Caterina Mozzillo, la pseudo-maestra indagata per maltrattamenti sui bambini della scuola media “Don Milani” (leggi articolo e guarda video), è molto nota ad Orta di Atella. Per motivi politici ma anche giudiziari. Negli anni Settanta il padre Giovanni ha ricoperto per pochi mesi la carica di sindaco in quota Dc. Poi alla metà degli anni ’80 fu coinvolto in una clamorosa inchiesta per il traffico e la vendita di porto d’armi da caccia falsi. Nel retrobottega della lavanderia di cui era titolare fu scoperta una sorta di “fabbrica del falso” con timbri e altro materiale per riprodurre i porto d’armi. Caterina Mozzillo ha un fratello, Carlo, che è dipendente comunale, responsabile dell’ufficio Ced, genero di Carmine Vozza, per anni esponente di spicco dell’Udc. Carlo Mozzillo fu assunto durante la prima sindacatura di Angelo Brancaccio tramite un concorso molto chiacchierato. Che non esitiamo a definire “taroccato”. E sfidiamo l’imperatore Angelo Augusto Brancaccio a querelarci. Vi starete chiedendo cosa c’entri lo scandalo della scuola “Don Milani”. La pseudo-maestra Caterina Mozzillo è balzata agli onori delle cronache nazionali. E quindi riteniamo giusto far conoscere vita, morte e miracoli (e familiari) di chi è “protagonista” di fatti così eclatanti e vergognosi. Non è solo diritto di cronaca. Ma un dovere morale.
Mario De Michele