CASAPESENNA – Tra le carte dell’inchiesta della Dda di Napoli nei confronti di ‘colletti bianchi’ ritenuti favoreggiatori del clan dei Casalesi e in particolare di Michele Zagaria, c’é anche il resoconto una telefonata fatta dal prefetto di Frosinone, Paolino Maddaloni a Fortunato Zagaria, sindaco di Casapesenna,

quando questi era vice sindaco, per dargli una dritta su quando far dimettere la maggioranza dei consiglieri comunali e ottenere così lo scioglimento del consiglio. Il prefetto Maddaloni, in questa inchiesta, non risulta indagato: è invece indagato per turbativa d’asta in un’altra inchiesta sugli appalti per le centraline antismog del Comune di Caserta. La telefonata tra Maddaloni e Fortunato Zagaria è del 5 febbraio 2009. Il prefetto conferma all’allora vicesindaco che il 24 febbraio è il termine ultimo per procedere allo scioglimento dell’amministrazione comunale e gli suggerisce di fare “quella operazione” entro il 10 febbraio; si tratta di una “cosa” della quale Maddaloni dice: “Ci tenevo”. ” Ed infatti – nota il gip – la data del 10 febbraio 2009 è proprio quella in cui i consiglieri comunali fedeli a Zagaria presenteranno le dimissioni”. Maddaloni chiama alle 20.30 da un apparecchio intestato al ministero dell’Interno: “Ingegnere, sono il dottor Maddaloni. Volevo dirle che proprio adesso mi ha chiamato Iorio e nella posta di stasera è uscito quel calendario; il termine è fissato il 24, quindi adesso ci troviamo pure con quel discorso della voce del 24 (già si diceva che quella fosse la data, ndr). Quindi – prosegue il prefetto – per il 24, per cui quella operazione entro il 10…”. Zagaria lo interrompe: “Va fatta”. Maddaloni aggiunge: “Per avere quelle due settimane di tempo per perfezionare, però ha detto quello che in due settimane ce la facciamo ampiamente perché loro preannunciano già prima telefonicamente che ci stanno queste cose, in modo che già le inseriscono”. Zagaria si limita a commentare: “Va bene”. Il prefetto riprende: “Va bene? regolatevi voi… No, ci tenevo a rettificare questo termine”. Il vicesindaco ringrazia: “Ha fatto benissimo… Noi aspettavamo una cosa”. Maddaloni spiega: “E no, quello invece mi ha chiamato proprio… Dato che mi aveva dato quel termine, ha capito che ci tenevo a questa cosa e ha detto: guarda adesso che prendo la posta… Ed è uscita questa cosa in mezzo”.

 

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