I giudici del tribunale di Santa Maria Capua Vetere hanno ammesso, nel processo che si sta celebrando a carico del coordinatore Pdl in Campania Nicola Cosentino, le intercettazioni raccolte durante le indagini romane sulla P3. Conversazioni nelle quali l’ex sottosegretario all’Economia avrebbe organizzato presunte pressioni sui giudici della corte di Cassazione chiamati ad annullare o confermare l’ordinanza di custodia cautelare emessa a suo carico dal gip di Napoli Raffaele Piccirillo a gennaio del 2010.
Il parlamentare, originario di Casal di Principe, questa mattina non era in aula, mentre erano presenti entrambi i difensori, Stefano Montone e Agostino De Caro. I giudici del collegio C della prima sezione penale, presidente Gianpaolo Guglielmo, hanno dichiarato, dunque, con la lettura dell’ordinanza durante l’udienza, che alla richiesta dei pm Alessandro Milita e Pino Narducci e’ da ritenersi fondata e meritevole di accoglimento in quanto sono oggetto di prova anche i fatti rilevanti ai fini della determinazione della pena e dunque, tra gli altri, quelli attinenti al comportamento processuale dell’imputato. Tale deve ritenersi anche la sollecitazione in merito al ricorso per cassazione proposto dall’imputato avverso l’ordinanza di custodia cautelare che sarebbe comunque intervenuta al di fuori delle previsioni di legge. Ammesse nel processo anche le intercettazioni acquisite durante le indagini sull’Eco 4 e sulle infiltrazione della camorra nel settore della raccolta dei rifiuti in Campania. E’ contestato all’imputato, hanno spiegato i giudici con la decisione, di aver “assicurato il perpetuarsi delle dinamiche economico-criminali relative al settore dei rifiuti. Appaiono quindi indispensabili, ai fini della decisione, i risultati delle intercettazioni disposte nell’ambito di un procedimento che si e’ gia’ chiuso in primo grado con una decisione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere il 2 agosto del 2010”. Rigettate, invece, le intercettazioni relative a comunicazioni telefoniche nelle quali interviene, come terzo, Cosentino. Questa mattina, inoltre, la procura Antimafia di Napoli, rappresentata in udienza da Cesare Sirignano in sostituzione di Alessandro Milita, ha depositato una richiesta di utilizzo di intercettazioni con annessa motivazione che verra’analizzata dalla corte. La riserva verra’ sciolta il 18 luglio prossimo.