CASERTA– “Sono qui alla Reggia di Caserta perché è da questo monumento unico al mondo ma teatro spesso di episodi di degrado che dobbiamo ripartire per valorizzare i tanti tesori del Sud Italia”. Circondato da alcune decine di persone e con lo sfondo della facciata principale del Palazzo Vanvitelliano, da mesi transennata dopo i crolli del settembre-ottobre 2012, l’esperto d’arte Philippe Daverio, con l’aiuto di un megafono e su un palco improvvisato (una carrozzella trainata da un cavallo), lancia oggi la sua sfida tesa “a salvare uno dei simboli dell’Italia in Europa e nel mondo”.

Sulla camicia ha il logo di ‘Save Italy’, slogan che Daverio lanciò nel maggio dello scorso anno durante un’altra campagna di denuncia relativa al caso della Villa Adriana a Tivoli. Anche a piazza Carlo III, Daverio, accompagnato dal sindaco di Caserta Pio Del Gaudio, sostiene “la necessità di creare un movimento d’opinione tra i cittadini, che coinvolga chiaramente le tanti associazioni che si battono per la tutela dei beni culturali”. L’esperto di beni culturali cita poco le istituzioni italiane, che destinano ai beni culturali fondi esigui; lo fa solo quando si riferisce al sottosegretario del Mibac Ilaria Borletti Buitoni che ieri gli ha inviato una lettera di adesioni all’evento di oggi. “Dobbiamo parlare all’Europa e alle sue istituzioni – prosegue -, salvare la Reggia di Caserta ma anche quella di Carditello, e i tanti beni culturali del Mezzogiorno, é una questione di rilevanza europea”. “Sono d’accordo – dice il sindaco – è arrivato il momento di alzare il livello del dibattito”.

 

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