NAPOLI – Nulla di fatto. Non sono bastate 3 ore di serrato confronto a sciogliere la riserva sul nuovo assetto interno del gruppo consiliare Pd alla Regione Campania. Oggi pomeriggio i consiglieri regionali Democratici si sono seduti attorno al tavolo per il secondo round del match (il primo si è svolto lo scorso 3 ottobre) che ha come posta in gioco la carica di capogruppo.
Ma quella che doveva essere la riunione decisiva per “far fuori” Giuseppe Russo si è invece rivelata solo un incontro interlocutorio. E tutto è stato rimandato a lunedì 15 ottobre. I consiglieri erano chiamati alla designazione del nuovo capogruppo (dopo aver di fatto dimissionato Russo) e alla nomina del capo dell’opposizione, figura rimasta vacante dopo le dimissioni di Enzo De Luca da consigliere regionale. Ma proprio sul nome del leader della minoranza la discussione si è arenata.
La soluzione proposta dal segretario regionale dei democrat, Enzo Amendola, di conferire l’incarico a Russo si è scontrata con il netto “no” di Rosetta D’Amelio, Antonio Amato e Antonio Marciano. Di fronte alla mediazione del leader campano (compagno di merende di Russo), i tre moschettieri Democratici hanno alzato le barricate chiedendo una radicale inversione di rotta e un chiaro segnale di discontinuità rispetto alla linea perseguita finora in consiglio regionale. Negli ultimi mesi nel gruppo Pd è cresciuto il malumore nei confronti di Russo. Il suo agire “solitario” e le sue fughe in avanti hanno scavato un solco, sempre più profondo, tra lui e gran parte dei suoi amici di partito.
Da qui il “niet” di D’Amelio, Amato e Marciano alla proposta di Amendola di fare uscire Russo dalla porta per farlo rientrare dalla finestra. Piena condivisione invece sul nome del nuovo capogruppo: Umberto Del Basso De Caro è considerato da tutti sia per spessore politico, che per storia personale, l’uomo giusto al posto giusto. Ma il via libera a
De Caro ci sarà solo quando si troverà l’accordo complessivo sul nuovo assetto del gruppo regionale. Anche perché c’è da sciogliere un altro nodo: la carica di vicepresidente del consiglio, attualmente ricoperta da Antonio Valiante, e che dovrebbe essere ricoperta da una donna (Rosetta D’Amelio).
Ma Valiante, inchiodato alla sua comoda poltrona, sembra tutt’altro che intenzionato a farsi da parte. Per quanto riguarda, invece, le presidenze di commissione tutto dovrebbe rimanere come prima. Da precisare che i presidenti di commissione hanno già dato la loro disponibilità a dimettersi: Topo (commissione d’inchiesta per i servizi pubblici), Pica (commissione speciale per la prevenzione del mobbing sui luoghi di lavoro e di ogni forma di discriminazione), Amato (presidente commissione speciale per le bonifiche ambientali e il riutilizzo dei beni confiscati), Caputo (commissione speciale per la trasparenza e il controllo degli atti della Regione).
Lunedì prossimo dunque è prevista un’altra riunione tra i consiglieri del Pd. Sarà la volta buona per voltare pagina? Chissà. Certo è che sia Russo, sia Valiante non rinunceranno alle loro poltrone senza prima vendere cara la pelle.
Mario De Michele