154 avvisi di garanzia, emessi dalla Procura della repubblica di Salerno, sono stati notificati dai carabinieri del comando provinciale di Salerno nei confronti dell’ex presidente, dell’ex direttore, di ex dirigenti, e diversi funzionari e dipendenti del Consorzio Bacino Salerno 2, operante nel settore dei rifiuti, ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello stato, peculato, abuso di ufficio e falsita’ ideologica.
Dal marzo del 2010 ai vertici del Consorzio Bacino Salerno 2 c’e’ un commissario liquidatore. L’indagine che ha portato agli avvisi di garanzia nasce da alcune denunce effettuate ai carabinieri di Salerno.
Tra i 154 destinatari degli avvisi di garanzia, emessi dalla Procura della repubblica di Salerno, e notificati dai carabinieri del comando provinciale di Salerno c’e’ anche il consigliere regionale della Campania, Dario Barbirotti (del gruppo dell’Idv). Barbirotti e’ indagato nella qualita’, all’epoca dei fatti contestati, di presidente del Consorzio Bacino Salerno 2.
“E’ emerso – si legge in una nota del procuratore di Salerno, Franco Roberti – che il presidente e il direttore del Consorzio avrebbero percepito stipendi e altre indennità sproporzionati rispetto all’attività svolta. Inoltre, con la complicità di alcuni dirigenti e funzionari, avrebbero omesso i controlli sulla documentazione contabile del Consorzio e approvato spese ingiustificate di rilevante entità con gravi danni patrimoniali per il Consorzio”. In particolare gli indagati avrebbero autorizzato per se stessi e per gli altri dipendenti il pagamento di ore di straordinario mai effettuate; utilizzato e consentito ai dipendenti di utilizzare per scopi personali le carte carburanti, macchinette Telepass e tessere Viacard del Consorzio; attestato falsamente il rifornimento di carburante con l’utilizzo di carte carburanti del Consorzio liquidando indebitamente ai titolari di due distributori della provincia di Napoli i relativi importi; concesso ai dipendenti, senza alcuna autorizzazione, prestiti con addebito sul conto corrente bancario del Consorzio e rilasciato ai dipendenti buste paga e dichiarazioni attestanti redditi non veritieri, superiori a quelli effettivi per consentire agli stessi di percepire finanziamenti da società finanziarie..