La Procura della Corte dei Conti presenta un conto salatissimo ai consiglieri regionali. Ben 54 componenti del parlamentino campano su 60 in tutto dovranno restituire, in base alla richiesta degli inquirenti, più di 2 milioni di euro per l’utilizzo non rendicontato o improprio dei fondi destinati al funzionamento dei gruppi consiliari dal 2010 al 2012. I consiglieri coinvolti hanno a disposizione 30 giorni dall’atto della notifica per presentare le controdeduzioni. L’accusa è danno erariale. E per i membri dell’assemblea regionale si profila una vera propria batosta. Se i giudici della Corte dei Conti accoglieranno la richiesta della Procura alcuni di loro dovrebbero sborsare un bel gruzzoletto. Una vera e propria batosta. Qualcuno sarebbe costretto a restituire fino a 90mila euro, altri tra i 30 e i 45mila euro. La gran parte circa 20mila euro. In caso di condanna, quelli del Pd dovrebbero versare somme più modiche che vanno da 4.500 ad un massimo di 12.300 euro. Solo all’allora capogruppo Peppe Russo è contestata una cifra pari a 24.800 euro. E sono proprio i capigruppo quelli più a rischio. Sulla loro testa pende la spada di Damocle della “responsabilità solidale”, cioè dovranno pagare anche per conto di quei consiglieri che qualora fossero condannati si rifiutassero di restituire i soldi. L’inchiesta della Procura della Corte di Conti, condotta dal sostituto procuratore regionale Chiara Vetro e coordinata dal procuratore regionale Tommaso Cottone, prende le mosse dall’indagine penale, giunta alle batture finali, della Procura della Repubblica di Napoli sui presunti reati di peculato e truffa a carico di 54 consiglieri regionali. Sotto i riflettori del pm Novelli sono finiti i fondi (oltre 2 milioni di euro) destinati al funzionamento dei gruppi consiliari dall’inizio legislatura (aprile 2010) a tutto il 2012. Nei mesi scorsi sono stati notificati gli avvisi di chiusura delle indagini. E a breve arriverà la richiesta da parte dell’accusa di archiviazione o rinvio a giudizio. Parallelamente all’indagine della Procura penale, i pm della Corte dei Conti hanno avviato gli accertamenti dal punto di vista contabile. E sulla scorta della documentazione già acquisita da Novelli hanno notificato la richiesta di controdeduzione ai consiglieri. Ma il sostituto procuratore regionale Vetro e il procuratore regionale Cottone vanno oltre la sola ipotesi di danno patrimoniale. Si riservano infatti di chiedere ai componenti del parlamentino campano un ulteriore risarcimento per il danno d’immagine causato al consiglio regionale per la “rilevante risonanza mediatica che la vicenda dei cosiddetti “rimborsi facili” ha avuto e sta tuttora ricevendo”. Insomma, in caso di condanna il conto per i consiglieri potrebbe essere ancora più salato.

Mario De Michele

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