Chiamate i carabinieri, i poliziotti, i finanzieri, l’Esercito, la Marina, l’Aeronautica, le Teste di cuoio, l’Alta Corte di Strasburgo. E se serve anche i Marines, l’Fbi, la Cia e il Mossad. Senza una task force altamente specializzata e agguerrita sarà impossibile arginare la deriva illegalitaria in cui sono finiti fino ai capelli il sindaco Giuseppe Dell’Aversana e la sua maggioranza. L’annus horrribilis dell’amministrazione comunale di Sant’Arpino si è concluso nel peggiore dei modi. In maniera indegna. Con un “regalo di Natale” di oltre 40mila euro fatto a Maria Debora Belardo, preside dell’istituto comprensivo “Cinquegrana-Rocco” per lavori all’edificio scolastico. Opera effettuata sulla base di una procedura irregolare dalla testa ai piedi. Ci assumiamo la responsabilità penale, civile e morale di quello che scriviamo. Caro Dell’Aversana ci ha rotto l’anima con i suoi sermoncini su trasparenza e onestà.

Elenchiamo i fatti. Il “suo” 2018, egregio sindaco, si è concluso più o meno così. Con un assessore che si è dimesso perché si fotteva illegittimamente due indennità di carica e nonostante ciò si era fatto anche pignorare lo “stipendio comunale”. Con un accordo sottobanco con la Ottogas, infarcito di postille strane e basato su delibere capestri, per aderire alla società Acquedotti. Con lo scandalo dell’asilo nido comunale dove la metà delle persone assunte è parente di esponenti della maggioranza tra cui proprio Dell’Aversana, oltre che l’assessore Loredana Di Monte e il presidente di Speranza e Futuro per Sant’Arpino. Che bel Futuro per i disoccupati locali senza santi in Paradiso. E addio Speranza. Dopo aver combinato tutti questi casini qualsiasi sindaco al mondo già si sarebbe dimesso. Almeno per salvare la faccia. Ma dell’Aversana e la sua squadra hanno perso pure quella. Orami da tempo. Lo dimostra lo scempio amministrativo compiuto il 28 dicembre in consiglio comunale. Il civico consesso ha dato il via libera all’atto transattivo tra l’Ente locale e la scuola “Cinquegrana-Rocco” per la realizzazione dell’auditorium nell’istituto comprensivo. Un provvedimento C-O-M-P-L-E-T-A-M-E-N-T-E illegittimo. Ripetiamo, ci assumiamo la responsabilità penale, civile e morale di quello che scriviamo.

ZULLO FIRMA TUTTO, BRASIELLO DIETRO LE QUINTE

Vi spieghiamo in sintesi il pasticciaccio brutto compiuto da una parte della maggioranza con l’ausilio di Iolanda Boerio (si vergogni!). L’istituto “Cinquegrana-Rocco” ha beneficiato negli anni scorsi di un finanziamento del Miur di 349mila euro per lavori di adeguamento del plesso scolastico. Si aggiudica l’appalto la Natale Costruzioni Srl. Nel progetto originario non era prevista la realizzazione dell’auditorium. L’idea di ampliare l’opera nasce successivamente. E la preside nel maggio 2016 affida direttamente alla stessa impresa un appalto di quasi 55mila euro. E qui cominciano i guai. Il nuovo appalto non aveva alcuna copertura finanziaria. O meglio, la dirigente scolastica assegna i lavori sulla scorta di una nota del 28 maggio 2016 firmata dall’allora sindaco facente funzioni Aldo Zullo. Cosa riporta la nota? Il primo cittadino prometteva che “sarebbe stata prevista un’ulteriore somma di 59.900 euro nel redigendo bilancio comunale”. L’italiano è come la matematica. Non è un’opinione. “Sarebbe stata prevista” significa che la somma non era ancora inserita a bilancio. Né c’era alcun impegno di spesa. Ciò malgrado, forse sulla base di qualche promessa, la preside Belardo fa una cosa campata in aria. Nello stesso giorno della nota di Zullo, il 28 maggio 2016, affida lo stesso i lavori alla Natale Costruzioni. Non stiamo scherzando. Alla fine dell’articolo potrete leggere tutti gli atti ufficiali. Noterete che non figura da nessuna parte il nome di quel furbacchione di Salvatore Brasiello che all’epoca dei fatti era assessore al Bilancio. L’Highlander della politica santarpinese (vince anche quando perde) si “palleggiò” Zullo. E gli fece sottoscrivere la nota. Non fu difficile. Zullo firmava di tutto pure senza guardare i fogli. Si narra che una volta appose la sua firma sulla manica di un giubbino di un assessore. Brasiello si tenne fuori dalla partita perché faceva e fa parte dell’entourage del dirigente scolastico Belardo. È dipendente dell’istituto. Da dietro alle quinte, dove si trova anche oggi, tenne i fili dell’operazione.

LA CACCIA AI SOLDI E LA TRANSAZIONE ILLEGITTIMA

I primi problemi si presentano all’inizio del 2018. La ditta bussa a denari. Giustamente vuole il pagamento delle somme per l’effettuazione dei lavori. Per ben due volte (a gennaio e a giugno) la preside presenta il conto al sindaco. C’è da sborsare un bel gruzzoletto: quasi 55mila euro. Come fare? Ci vorrebbe una mandrakata. Non c’è problema. C’è il mago di Oz Peppino Dell’Aversana. In spregio a qualsiasi normativa il sindaco fa approvare dalla giunta (il 21 dicembre) un atto transattivo. Alla Belardo, in qualità di preside, andranno 41.300 euro invece di 54.900 euro. Tredicimila euro in meno. Anticipiamo le falsità con cui si giustificherà il primo cittadino: “Abbiamo fatto risparmiare soldi al Comune”. No, no. È il contrario. Il Comune e i cittadini ci hanno rimesso 41.300. Quei soldi doveva sborsarli la scuola. La transazione tra amministrazione e istituto comprensivo non sta né in cielo né in terra. È un abominio amministrativo. Eppure è stato ratificato dal consiglio comunale del 28 dicembre. Un botto di fine anno che ha fatto saltare in aria le regole basilari della legalità. Uno sfregio alla legge. Uno sbaffo indelebile al rispetto delle norme. E non ci sono chiacchiere e sermoncini che tengano. Il sindaco Dell’Aversana e tutti i consiglieri comunali che hanno votato il provvedimento ne risponderanno alla loro coscienza. E si spera alla magistratura. Ci auguriamo presto. Anzi, ne siamo certi. Siamo di fronte a una delibera illegittima in lungo e in largo.

IOLANDA BOERIO CORRE COME BOLT

Indecorosa la posizione di Iolanda Boerio. L’esponente dell’opposizione non solo ha garantito il numero legale in una sala semi vuota (nella foto). Ma addirittura ha anche votato a favore. È stata D-E-C-I-S-I-V-A. Siamo alla pornografia amministrativa. E saremmo oltre la pornografia se fosse vero quanto ci hanno riportato alcune nostre fonti. Essendo indispensabile la presenza della Boerio per procedere al voto la preside Belardo, visibilmente tesa in volto, l’avrebbe chiamata al telefono per “ordinarle” di raggiungere quanto prima l’aula consiliare. Non abbiamo ancora la conferma della chiamata. L’avremo a breve e ve ne daremo conto. Certo è che il consigliere Boerio una volta giunta in assise aveva il respiro più affannoso di Bolt al traguardo dei 100 metri. Ci sono decine di testimoni. Come mai un membro della minoranza vota una delibera piena zeppa di irregolarità proposta dalla maggioranza? Iolanda Boerio è insegnante (in Italia può accadere davvero di tutto) all’istituto comprensivo di Sant’Arpino. Non solo. È di fatto la vicaria della preside. Non vorremmo che sia questo il motivo per cui è stata vista sfrecciare in auto con slalom degni di Hamilton per raggiungere in fretta la sala consiliare. Chissà.

Non hanno invece partecipato alla seduta del civico consesso Salvatore Lettera, Maria Rosaria Coppola (imbeccata da Salvatore Compagnone, è la nipote), Mimmo Iovinella, Gennaro Vitale e Loredana Di Monte (della maggioranza), Maria Rosaria Di Santo e Imma Quattromani (dell’opposizione). Su questo ennesimo caso sollevato da Campania Notizie non c’è nemmeno da discutere. L’unico atto transattivo legittimo era quello tra l’istituto scolastico e la ditta. L’amministrazione comunale non doveva intervenire. Sul piano contabile si prefigura il danno erariale. In ambito penale potrebbero profilarsi reati gravissimi che vanno dal favoreggiamento all’abuso d’ufficio.

Esimio sindaco Giuseppe Dell’Aversana ha stufato anche con questi ridicoli e reiterati appelli al confronto pubblico. Stavolta le lanciamo noi la sfida. Parlare di questo provvedimento-schifezza davanti al popolo di Sant’Arpino. Poniamo un’unica condizione. Il dibattito dovrà essere “moderato” dai giudici della Procura Napoli Nord. E i cancellieri dovranno essere i carabinieri di Sant’Arpino. Vedremo chi dice le palle. E chi fa i “palloni”.

Mario De Michele

(continua…)

LEGGI LA PROPOSTA DI DELIBERA DI CONSIGLIO COMUNALE

LEGGI L’ATTO TRANSATTIVO

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