“Non posso certo controllare tutto ciò che dicono di me i miei avversari politici. Ci sono tante persone che fanno illazioni su di me e che provano rancore nei miei confronti”. Il consigliere regionale Angelo Polverino, durante l’interrogatorio di garanzia, svolto ieri nel carcere di Santa Maria Capua Vetere dal Gip Isabella Iaselli, ha respinto le accuse di turbativa d’asta per il mega appalto del servizio di pulizia dell’Asl. Una tensione fortissima per il consigliere regionale passato dal ricovero al Melorio ad una cella. Tensione che è esplosa in un pianto liberatorio alla fine del colloquio con il gip e i pm Landolfi e Lucchetta
Polverino, difeso dall’avvocato Vittorio Giaquinto, ha negato di essere il regista occulto per conto del quale si muoveva l’ex sindaco di Caserta Gasparin: “Avevo un buon rapporto con il dirigente del personale, Giuseppe Gasparin, ma non ho mai avuto interessi con lui”. Il vicecoordinatore provinciale del Pdl non ha negato di conoscere i Grillo, considerati vicini al clan Belforte ritenuti dagli inquirenti, gli uomini chiave dell’inchiesta: “Solo rapporti politici dopo che il figlio Roberto è diventato consigliere comunale del Pdl a Marcianise”.
Per il momento Polverino resta in carcere ma il suo legale sta predisponendo il ricorso al tribunale del Riesame.